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Tiziano Nardò: “Sicurezza al Borgo di Nettuno, il piano mi è stato copiato”

"Fa eco in questi giorni, la notizia riguardante il progetto per il piano sicurezza per il borgo medievale di Nettuno. Un progetto importante e cruciale

“Fa eco in questi giorni, la notizia riguardante il progetto per il piano sicurezza per il borgo medievale di Nettuno. Un progetto importante e cruciale per la buona riuscita di una stagione estiva che per la nostra città è stato sempre motivo di vanto e orgoglio”. Lo scrive in un comunicato stampa Tiziano Nardò, primo dei non eletti alle ultime elezioni amministrative. ” Quello che veramente non và però, è come vengono veicolate le informazioni, come vengono gestite le paternità dei progetti presentati ma soprattutto – sottolinea – chi ne incentiva la fattibilità ed esecuzione. Nello specifico, politici, aziende di sicurezza e gestori di associazioni, sembrano aver preso largo spunto da un progetto sicurezza scritto e redatto 18 mesi fa dal sottoscritto e presentato a più interlocutori per verificarne l’efficienza sul campo e la fattibilità. Più precisamente, il progetto, ci veniva commissionato facendo riferimento alle nostre figure professionali. Da anni ormai, ci occupiamo di sicurezza e gestione dei rischi su larga scala dentro e fuori dal territorio italiano, nello specifico antiterrorismo, antipirateria, sicurezza marittima e militare. Settori nei quali non è possibile improvvisarsi e nei quali ogni dettaglio fa la reale differenza sul campo. L’annoso problema del Borgo è una situazione che ci è sempre stata a cuore e non a caso proponemmo una soluzione a supporto di esso stabilendo una quota per singolo gestore che coprisse le spese per l’attuazione del piano sicurezza. Il piano sicurezza era strutturato su diverse parti e nasceva da una indagine approfondita tramite testimonianze giornalistiche e non rispetto gli anni passati. Nel progetto si parla di prevenzione del bullismo, di violenza a causa passionale, di come alcuni accorgimenti architettonici possano diminuire la difficoltà di gestione della violenza e circoscriverla al controllo degli operatori di sicurezza. Non sappiamo perché ora che il problema è reale e l’intervento della Amministrazione puntuale, noi non siamo stati coinvolti direttamente ma il nostro progetto sì. Quello che veramente ci infastidisce è che questa nuova luce sul progetto sta illuminando gli interlocutori sbagliati, esaltando gli esecutori materiali e non chi aveva non solo anticipato il problema ma consegnato chiavi in mano la soluzione, soluzione che ricordiamo essere identica a quelle di questi giorni. Non può esistere replica su un dato di fatto, e non può esistere uno scavalcamento professionale nei nostri confronti o meglio poteva esistere ma con un coinvolgimento differente. L’Amministrazione sta prendendo in mano un progetto che per forzati accostamenti politici apparteneva all’opposizione e non solo, lo sta attuando con gli interlocutori sbagliati. La sicurezza è una cosa seria, la sicurezza non è quella fuori dalle discoteche, non solo. Per una città la sicurezza è il diritto non solo dei giovani ma anche delle famiglie e dei bambini. C’è tempo per le repliche e siamo pronti ad ascoltarle in ogni luogo e sede, legale o informale. Se invece c’è ancora qualche dubbio – conclude Tiziano Nardò – potete trovarci a Palazzo Chigi domani, dalle 9 alle 18 per un convegno sul terrorismo internazionale e i diritti delle donne, per fortuna in questo caso non esiste paternità da millantare”.