Il decreto di confisca dei beni, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione misure diprevenzione, segue, dopo pochi mesi, il decreto di sequestro dei beni anticipato, a conclusione di indagini patrimoniali, svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, che hanno rivelato come Consilio Casamonica disponeva di un patrimonio – fra terreni, aziende, auto e case – totalmente sproporzionato rispetto a quanto dichiarato al fisco da lui e dal suo nucleo familiare. Tanto da far ritenere agli investigatori che il patrimonio era frutto di attività criminali.
Il procedimento di sequestro era stato avviato su proposta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci, sulla base dell’accertata pericolosità di Consilio Casamonica, considerato dai militari un soggetto socialmente pericoloso e dedito ad attività illecite di varia natura, con interessi principali che si sviluppano nel campo della truffa e dell’estorsione.
Valutata la perdurante pericolosità sociale di Consilio Casamonica, la Direzione distrettuale antimafia, ha recepito la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dai Carabinieri e basata sia sulla mancata dimostrazione della legittima provenienza dei beni.