E’ finita in tribunale la contesa tra le cooperative degli ormeggiatori e la Capo d’Anzio spa, destinata a realizzare il nuovo porto neroniano. La Capo d’Anzio, come atto dovuto dalle imposizioni di legge in materia, aveva contestato agli ormeggiatori, al netto delle spese, un debito di 200.000 euro circa per i mancati introiti della società nel periodo in cui le cooperative avevano occupato senza titolo e quindi abusivamente i moli che erano già stati assegnati alla spa. Una somma definita prudenziale, a cui in nessun caso la società avrebbe potuto rinunciare, pena la configurazione di un danno erariale. Proprio questo debito aveva portato all’interruzione del pagamento delle fatture di service alle cooperative degli ormeggiatori, che avevavono vibratamente protestato, anche con toni aggressivi oltre ogni limite sui social. Oggi dal tribunale di Velletri arriva la conferma che l’azione di recupero del credito della Capo d’Anzio non solo era legittima, ma assolutamente necessaria. Il tribunale di Velletri infatti, oltre a riconoscere il credito nella sua interezza, ha disposto il sequestro dei beni degli ormeggiatori ancora presenti sui moli in concessione alla Capo D’Anzio, e ha ribadito per l’ennesima volta che è la Capo D’Anzio a essere l’unica e legittima concessionaria delle aree dei moli. La controversia tra le parti, durata oltre ogni ragionevole buon senso, sembra almeno per il momento chiusa.