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“Come l’equazione di Dirac…”, la lettera dei colleghi di Balsorano a Nando Mazza

L'equazione dell'amore del grande fisico britannico per ricordare il professore scomparso. La lettera commossa dei colleghi dell' I.C. di Balsorano (AQ)

Nando Mazza

 Caro Nando, 

l’ultima cosa che avrei pensato di fare, insieme a tutto l’Istituto Comprensivo di Balsorano, è quella di venire qui a porgerti l’ultimo saluto. Non eri il tipo che amava questo genere di cose eppure sentiamo di dovertelo per due motivi: 

-portare nella tua terra la testimonianza di ciò che hai operato nella nostra scuola; 

-ringraziarti di averti avuto come collega e come amico. 

Quando sei arrivato nell’I.C. di Balsorano eri all’inizio, come me e come tanti altri colleghi che sono qui oggi. 

Ricordi quando dovevamo indicare le sedi? Balsorano era una scuola “di frontiera” tra il Lazio e l’Abruzzo, quella che già avevi individuato come punto di equilibrio tra il lavoro da iniziare e la tua famiglia, quella che ti avrebbe permesso di vivere le tue esperienze professionali libero da condizionamenti di ogni tipo e di essere a un passo dalla tua Sofia, che ti faceva illuminare gli occhi e lo sguardo. Così hai iniziato a lavorare in una scuola che aveva bisogno di te, di continuità, di energia, di motivazione. 

Una tua docente, una docente del “DREAM TEAM”, nel salutarti, ha scritto il messaggio che ora è sul sito della scuola e non ci sono parole migliori di quelle che provengono dalle persone con cui hai lavorato e costruito: “Ti ricorderemo…… occhiali scuri, camicia fuori, mani in tasca, aggirarti tra noi con aria sorniona di chi, sotto la maschera di una placida e bonaria indifferenza, nasconde un’astuzia vigile e sottile. Venivi da lontano eppure hai subito amato il nostro territorio, dimostrando un senso di appartenenza degno di chi è nato in questo posto e lo ama come se fosse casa sua. Avevi imparato a conoscerci uno per uno, sapevi come prenderci e cosa ci aspettavamo, hai reso la nostra scuola un luogo di condivisione, di sperimentazione e soprattutto le hai conferito un’identità che cercheremo di preservare nel tempo. 

Non sarà facile, però, ora che sappiamo che non ti rivedremo più, tuttavia sarà facile immaginarti lassù: occhiali scuri, camicia fuori, mani in tasca, un uomo per bene che continuerà a farsi amare e a seminare umanità. Tutto il personale dell’I.C. di Balsorano e i tuoi studenti ti salutano con immenso affetto e rinnovata stima”. 

E ora vengo a me, al gruppo dei dirigenti scolastici regione Abruzzo del quale ti porto il saluto partecipato e commosso, al gruppo ASTRA 13, perché è lì che ci siamo conosciuti quando ancora pensavamo che il nostro lavoro fosse un bellissimo punto di partenza dopo il faticoso traguardo del concorso e del ricorso. 

Abbiamo condiviso esperienze, entusiasmi, paure, delusioni, strategie. Abbiamo camminato insieme su un percorso pieno di ostacoli ma, a differenza di tante persone che lungo questo cammino hanno preferito dedicarsi a far splendere singole realtà, tu hai continuato a credere che l’unione fa la forza. 

Bastava una telefonata, un cenno, un caffè (anche due, tre, quattro!), un pranzo rubato agli impegni e tu eri lì. C’è un problema. Che facciamo? Come lo facciamo? Io ho pensato a questa soluzione e tu? Ti do la mia versione. Io la mia. Sintetizziamo. Ed era appoggio, condivisione, forza. 

Ci sono stati anche momenti difficili, di quelli che magari si affrontano a distanza, magari dietro qualche apparente battuta con Maria, con Giuliano, Pierluigi B., M.Chiara, Aida, Nicoletta, Antonella, Vincenza…. 

Riuscivi ad aver un buon rapporto con tutti. 

Quanti km hai percorso, Nando! Quanti passaggi, quanti mal di testa, quanti OKI rubati, quante serate con i tuoi collaboratori che erano diventati una seconda famiglia! 

Ricordi in che modo abbiamo ritirato i nostri contratti alla RTS? Nell’impegno c’era il piacere di ritrovarsi, di stare insieme, di sdrammatizzare, di vivere. Dietro la tua immagine sicura e forte c’era l’uomo dalle mille domande, il matematico curioso, l’ironia intelligente e sottile, il padre, il compagno, il professore, l’allenatore. Ci mancherai immensamente! 

Grazie per tutto quello che mi hai dato, grazie per tutto quello che ci hai dato! 

Con l’equazione di Dirac ti ricordo che: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro, continua a influenzare l’altro, anche se distanti Km o anni luce”. 

CIAO, NANDO! 

Fabiana Iacovitti