Home Cronaca Anzio – Traffico di rifiuti, i carabinieri dissequestrano la Refecta

Anzio – Traffico di rifiuti, i carabinieri dissequestrano la Refecta

I carabinieri hanno annullato il decreto di sequestro preventivo con facoltà d’uso dell’impianto della Refecta. Lo scorso 25 gennaio, lo ricordiamo, due cittadini di Anzio sono rimasti coinvolti in una maxi operazione dell’Arma contro il traffico illecito di rifiuti in Provincia di Latina, Roma e Frosinone. Ad eseguire le indagini i carabinieri del gruppo forestale. Tra le ditte coinvolte la Centro servizi ambientali di Castelforte che smaltisce rifiuti industriali e la discarica Refecta di Cisterna guidata da Riccardo Traversa di Anzio. Oltre a Traversa è residente ad Anzio Alfonso Verlezza, responsabile di laboratorio e area chimica della Bio Consult. Immediatamente Traversa aveva comunicato che la “Refecta continua ad operare normalmente, abbiamo completa fiducia nell’operato della magistratura e confidiamo di poter fare chiarezza in brevissimo tempo, almeno sulla nostra posizione”. Oggi è stato quindi stato notificato dai carabinieri negli stabilimenti di via Grotte di Nottola il decreto di annullamento del sequestro preventivo con facoltà d’uso dell’impianto di REFECTA SRL, che aveva portato alla conseguente nomina del Commissario Giudiziale nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti.
“Avevo professato piena fiducia nell’operato della magistratura – ha commentato l’amministratore di Refecta, il neroniano Riccardo Traversa – e sono felice di constatare come sia stata dimostrata velocemente la nostra completa estraneità, attestando l’infondatezza di quanto contestato”. Dalla lettura degli atti notificati si evince come il Tribunale del Riesame di Roma
abbia messo in discussione la sussistenza del fumus circa la condotta in violazione che sarebbe stata posta in essere da REFECTA atteso che ‘venendo meno il presupposto della presunzione di pericolosità in base alla non esaustività delle
analisi, viene a mancare ogni elemento per affermare l’abusività della gestione del ciclo di smaltimento di rifiuti’. La riflessione sopra esposta, con le conseguenze che comporta anche sotto il profilo della sussistenza dell’elemento intenzionale del reato
presupposto, appare assolutamente assorbente rispetto ad ogni altra considerazione difensiva…. Sostanzialmente – aggiunge Traversa – il Tribunale del Riesame ha messo radicalmente in discussione l’operato del perito del Pm e il ragionamento su cui si fonda l’assunto di colpevolezza. Viene così riabilitata l’interpretazione seguita dalla REFECTA, avallata peraltro dal Ministero dell’Ambiente con nota del 26 gennaio 2017, secondo cui ‘l’analisi del rifiuto a specchio, al fine di determinarne la pericolosità, deve riguardare solo le sostanze che, in base al processo produttivo, è possibile possano conferire al rifiuto stesso caratteristiche di pericolo”.