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L’ANGOLO DEL PEDIATRA – Come vestire il neonato?

Nuovo appuntamento con la rubrica "L'angolo del Pediatra" a cura del dottor Alessandro Cafarotti che affronta le tematiche più importanti del settore e chiarirà i vostri dubbi. In questo articolo si parla di come vestire il neonato. Per inoltrare le vostre domande potere scrivere studiopediatricocafarotti@gmail.com OPPURE redazione@ilclandestinogiornale.it con oggetto “L’angolo del Pediatra”

Come vestire il proprio neonato? È uno dei tanti dubbi che assalgono la neomamma quando deve preparare il corredino per il proprio neonato.

Un bambino sempre troppo vestito (da inutili tute, doppi strati, sciarpe, cappellini, guanti, ecc.) non potrà imparare a usare i meccanismi di termoregolazione di cui la Natura lo ha dotato e sarà facile preda dei germi ambientali. I microrganismi, infatti, per entrare nel nostro corpo e ammalarlo, approfittano anche della poca abilità sviluppata dall’organismo nell’affrontare le variazioni termiche.

Il caldo eccessivo degli ambienti crea poi un ulteriore problema alle sue difese: l’aria secca prosciuga le mucose che rivestono le prime vie respiratorie, ed è proprio su queste mucose che sono localizzate le nostre prime barriere contro i germi, gli anticorpi di superficie. Il danneggiamento delle mucose e il loro seccarsi porta inevitabilmente alla distruzione di queste difese.

Sicurezza è un ambiente non troppo caldo

Vestiario equilibrato e temperature adeguate sono anche requisiti di sicurezza: è stato evidenziato che nel primo anno di vita un bambino troppo vestito e tenuto in ambienti molto caldi rischia maggiormente di incorrere nella SIDS (la morte improvvisa del lattante). Gli ambienti, in periodo invernale, non dovrebbero avere temperature superiori ai 18°-20°, conservando nell’aria un’umidità di almeno il 50-60%. I neonati, infatti, non hanno ancora la capacità di usare bene il “termostato naturale” che abbiamo nel cervello e che consente di mantenere una temperatura costante intorno ai 36°C. Perciò è molto più probabile che abbiano caldo e non freddo.

Quindi, per mantenere la salubrità degli ambienti durante l’inverno e necessario attenersi a poche regole:

il riscaldamento deve rimanere acceso poche ore al giorno.
le finestre vanno regolarmente spalancate ogni giorno, sia per l’indispensabile ricambio dell’aria degli ambienti, sia per far penetrare la luce solare (la cui positivaazione battericida viene ostacolata dai vetri).
Non guasterebbe ritrovare anche un po’ di equilibrio comunicativo: troppo spesso si parla di “caldo torrido” e “freddo polare” quando in realtà nei nostri climi questi eventi sono assolutamente rari e comunque sempre di breve durata. Questo eviterebbe la corsa ad alzare i riscaldamenti o a forzare i condizionatori senza motivo col risultato di sprecare soldi e perdere salute.

Le “correnti d’aria”….

Le “correnti d’aria” non rappresentano alcun rischio per un organismo abituato a termoregolare: i genitori non dovrebbero dunque aver paura delle correnti d’aria ma piuttosto del surriscaldamento a cui spesso sottopongono il bambino.

La maglietta…

Meglio eliminare dal guardaroba del bambino le magliette di lana. Quando fa freddo la lana è certamente utile, ma solo se indossata come capo esterno, come maglione a esempio. Con le tecniche di riscaldamento delle case che abbiamo oggi si è persa la positiva funzione di coibente (isolante) che ha avuto per secoli la lana quando le case erano fredde ed estremamente disomogenee nella temperatura ambientale (gran caldo al volto e al torace, davanti a caminetti e stufe a legna, e freddo alla schiena). Oggi se la indossiamo come primo strato, a diretto contatto con la pelle, rischiamo di averne solo gli svantaggi irritativi.

Il body…

Esistono pareri discordanti sull’utilizzo dei body.  Alcuni pediatri ritengono Questa tuta (maglietta+mutanda) è un capo di abbigliamento decisamente poco sano: impedendo ogni passaggio d’aria verso il corpo sottostante, ostacola la già difficoltosa ossigenazione della cute oppressa dalla plastica del pannolino. Comunque per tutto l’anno vanno bene i body a mezza manica, ma se la nascita è prevista nei mesi più freddi conviene far indossare al neonato un body a manica lunga, per il resto la mezza manica e sopra la tutina va più che bene. È importante, inoltre, scegliere indumenti semplici con allacciature ridotte al minimo e che consentano di cambiare il pannolino senza dover spogliare il bambino completamente. Da evitare anche tessuti rigidi, fibbiette, lacci e bottoni che potrebbero diventare pericolosi.

Le scarpine…

Per quanto riguarda le scarpine, per il neonato sono inutili (anche se in commercio esistono modelli deliziosi): per proteggere dal freddo i piedini sono sufficienti delle pratiche calzine. Le scarpe si useranno dai primi passi in poi, quindi intorno al primo anno di età.

Il cappellino..

Anche il cappellino, di solito molto amato dalle mamme ma odiato senza riserve dai piccoli. Come trovare un compromesso? Basta usarlo solo quando è davvero necessario, quando in inverno fa proprio freddo o in estate per proteggerlo dal sole, specialmente se il bambino ha pelle e capelli chiari.

Dottor Alessandro Cafarotti, specializzato in Pediatria e diploma nazionale SIUMB in ecografia pediatrica.
Studio pediatrico Cafarotti,via Flora 9
00042 Anzio tel.  331 974 4331

 

 

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