Home Cronaca Nettuno – Centro migranti alla Verdiana, struttura inadeguata

Nettuno – Centro migranti alla Verdiana, struttura inadeguata

Non sono 180 bensì 50 i migranti che potrebbero essere ospitati nella villetta che si trova alla Verdiana, nel comune di Nettuno, in cui stamattina c’è stato un sopralluogo tecnico da parte della Prefettura di Roma che, poco prima, aveva visitato anche una residenza nel comune di Ardea.

Secondo le prime indiscrezioni sono davvero tanti ed evidenti i problemi nell’immobile visionato a Nettuno. A partire dalla strada di accesso, che è privata e non asfaltata, con un servitù di passaggio non certo per un via vai costante come quello legato ad una massiccia presenza nel villino visionato. Ma questo non è il problema più serio. L’immobile, secondo indiscrezioni e commenti, è piccolo, non ha l’allaccio alle fogne e i pozzetti sono inquinati (come hanno testimoniato alcuni residenti che nei prossimi giorni porteranno le analisi all’ufficio tecnico del Comune, chiamato a realizzare una relazione sul sopralluogo odierno) si trova vicinissimo all’impianto della Kyklos, che emana odori pessimi, non ci sono autobus, la villetta è lontana da ogni servizio e già raggiungere la strada principale sarebbe un’impresa per gli ospiti, praticamente confinati in un luogo lontano da tutto. I residenti della zona sono pronti a dare battaglia. Il Comune di Nettuno, che non ha voce in capitolo sull’arrivo dei migranti, la cui ripartizione sul territorio viene decida in via esclusiva dalla Prefettura, già a dicembre era stato contattato dagli uffici preposti che chiedevano di indicare la presenza di immobili adeguati ad ospitare nuovi migranti. Il Comune rispose nell’immediatezza, ricordando al prefetto che Nettuno ospita già 250 migranti e che non ci sono sul territorio strutture adeguate per fronteggiare ulteriori arrivi. Sono stati invece i privati a farsi avanti con gli uffici di Roma, ma al momento non sembra che le strutture messe a disposizione siano adeguate ai requisiti minimi richiesti per far si che gli ospiti attesi siano integrati e non prigionieri del luogo in cui dovranno risiedere.