Home Cronaca Nettuno – Via Gorizia, auto imprigionata dietro al nuovo cancello

Nettuno – Via Gorizia, auto imprigionata dietro al nuovo cancello

Imprevisto questa mattina a Nettuno in via Gorizia. Gli operai che con molta professionalità hanno innalzato il nuovo cancello in legno a protezione dei cittadini in prossimità del palazzo pericolante, senza volere hanno letteralmente “imprigionato” l’auto di un residente che la teneva nel garage che si trova subito dietro la barriera. L’uomo, quando ormai il cancello era stato montato, ha protestato con vigore con gli operai e con gli agenti della Polizia municipale presenti sul posto per monitorare la sicurezza dei passanti. “Quando si fanno questo genere di lavori – ha detto l’uomo in evidente stato di agitazione, visto che far uscire l’auto dal garage è davvero difficile – i cittadini vanno avvertiti per tempo in modo da evitare questo genere di assurde situazioni, ma qui a dire che oggi si sarebbero fatti questi lavori non ci è venuto nessuno. Non è stato affisso un cartello, assolutamente nulla, adesso voglio sapere cosa devo fare per far uscire la mia auto e soprattutto voglio sapere secondo quale principio non posso più rientrare nel mio garage”. Ma non è questa l’unica lamentela per i disagi che ormai da tempo subiscono i residenti della zona a causa della situazione di pericolo del palazzo. I commercianti, da tempo sul piede di guerra, da tempo chiedono un incontro con l’Amministrazione comunale per fare presente i propri problemi. “Abbiamo chiesto un incontro con il Sindaco tre mesi fa – racconta un commerciante della zona – per poter discutere della situazione e dei nostri problemi, ma dalla segreteria ci hanno messo in fila con gli incontri del sabato. Abbiamo chiamato già tre volte per capire quando saremo chiamati, ma ci dicono che ci vuole ancora tempo. L’Amministrazione evidentemente ritiene che i problemi di cui vogliamo discutere non siano urgenti, gravi e pressanti, ma che possiamo tranquillamente aspettare sei mesi per rappresentare i nostri disagi. Probabilmente, alla luce della situazione di particolare gravità che si vive in questa zona e che è evidente a tutti, ci saremmo aspettati di essere almeno ascoltati”.