Non ci stanno a perdere il proprio posto di lavoro dopo decenni di servizio di pulizie all’interno dei locali comunali. A parlare sono le addette in forza alla Blue Service (Angel Service), società con cui il comune di Nettuno, il 23 dicembre scorso, ha deliberato di non volere avere più rapporti lavorativi. Ora le lavoratrici si stanno rivolgendo ai sindacati per cercare di essere reintegrate in qualche modo.
“È vero, non siamo dipendenti del comune, il sindaco ha ragione, ma negli anni, nonostante i ripetuti cambi di appalto, le lavoratrici sono sempre rimaste e in qualche maniera si è posta attenzione nella salvaguardia dei posti di lavoro. C’è scritto sul capitolato, infatti, che se cambia la società nell’appalto, bisogna mantenere il personale presente”.
In questo caso però non c’è stato appalto, in ottemperanza alla volontà dell’amministrazione di ritornare direttamente a controllare il servizio ed eliminare l’esternalizzazione utilizzando il personale della Poseidon, partecipata al 100% dal comune, e tagliare così i costi.
“La Poseidon si occupa dei cosiddetti “servizi strumentali”, di cosa si tratta? Tra questi ci sono anche le pulizie? E poi ci domandiamo: perché in passato la Poseidon ha riassorbito altri lavatori in posizione analoga alla nostra, come ad esempio gli ausiliari del traffico e il personale di riscossione dei tributi? Perché con noi non si può fare? Ci hanno avvertite verbalmente il 23 dicembre e non c’è stato il preavviso minimo. Potrebbero riassorbire anche noi. Siamo convinte che le forze esistenti non possano svolgere il nostro lavoro bene come noi, anche per gli altri impegni che già hanno. Inoltre, prendendoci direttamente, costeremmo comunque meno rispetto ad un appalto esterno, che notoriamente costa il doppio o il triplo“. C’è anche da ricordare che al centro della discussione ci sono stipendi esigui di poche persone, impiegate part time, nell’ordine di poche centinaia di euro al mese ognuna.
In conclusione, dopo aver analizzato la situazione, le lavoratrici della Angel Service fanno appello all’umanità del sindaco: “Ci siamo dovute rivolgere al sindacato, non può finire così dopo tanti anni di lavoro. Ognuna di noi ha delle situazioni difficili alle spalle. Ci appelliamo all’umanità del sindaco che vede delle persone in difficoltà private del proprio lavoro da un giorno all’altro”.
(di Daniele Mancin)