Home Cronaca Nettuno – Peculato in Comune, fissato l’interrogatorio

Nettuno – Peculato in Comune, fissato l’interrogatorio

Solo qualche giorno fa erano tornati in Procura gli atti e le richieste di rinvio a giudizio, per l’accusa di peculato in relazione all’inchiesta sui rimborsi per le spese di alberghi e merendine, relative all’ex sindaco Alessio Chiavetta e all’ex capo dell’ufficio di staff del Comune di Nettuno Marco Cestarelli. Il Giudice per l’udienza preliminare aveva infatti accolto l’eccezione sollevata dall’avvocato Valentina Macor. Cestarelli aveva chiesto, come è suo diritto, al termine delle indagini preliminari, di essere interrogato. Ma quell’interrogatorio non è mai stato disposto. Ieri, infine il Pubblico Ministero Giuseppe Travaglini, ha convocato proprio Cestarelli per la sua deposizione, fissata per il prossimo 10 gennaio presso la Procura di Velletri. Da qui l’iter potrà quindi ripartire. Secondo Travaglini, alla luce delle indagini svolte dalla Guardia di finanza di Nettuno, le spese rimborsate a Chiavetta tra il 2009 e il 2012 e diventate oggetto d’inchiesta, sarebbero state fatte passare falsamente come spese di rappresentanza, con l’avallo di Cestarelli. All’ex sindaco sono stati contestati i rimborsi per vitto e alloggio della compagna e di altre persone, giustificati appunto come spese di rappresentanza per viaggi istituzionali, per un totale di 562 euro, oltre a pasti e pernottamenti, tra il 2009 e il 2011, a Trevignano Romano e Barletta. L’ex primo cittadino è stato quindi accusato di essersi fatto rimborsare, nel marzo di quattro anni fa, due volte le stesse spese per il ristorante, per un totale di 2.082 euro. Ritenuti infine frutto di peculato i rimborsi concessi per il fondo cassa con cui Chiavetta ha acquistato cibo e bevande per rifocillarsi in Comune: 1.323 euro per Nutella, gallette di riso, Kinder cereali, acqua, Golia, salumi vari, porzioni di crocchette, insalata e hamburger.