Legambiente Lazio ha presentato il nuovo dossier sulla “Qualità delle Stazioni” di gran parte della regione per fare una panoramica su un servizio spesso criticabile da parte dei pendolari e i cui interventi migliorativi non incidono sul servizio. Diversi i parametri analizzati per valutare le stazioni dai servizi presenti, strutture, pulizia, raggiungibilità coi mezzi di trasporto e sicurezza.
«Troppe stazioni sono di bassa qualità e con pochi servizi, una complicazione ulteriore per i pendolari del Lazio – ha detto Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – Per quanto riguarda la tratta Roma-Nettuno, sono sei gli scali finiti sotto la lente di Legambiente, tutti compresi fra Anzio e Nettuno: si tratta di Villa Claudia, Anzio Colonia, Lido di Lavinio, Anzio centro, Marechiaro e Nettuno.
Le situazioni peggiori si riscontrano ad Anzio Colonia e Marechiaro: entrambe hanno gravi problematiche relative alla sicurezza sia di giorno che di notte, alla raggiungibilità (zero navette dirette e pochi parcheggi) e alla pulizia (effettuata saltuariamente e giudicata insufficiente). La prima, poi, è priva di qualsivoglia tipo di servizio e l’unica obliteratrice presente funziona saltuariamente; la seconda, invece, è praticamente priva di infrastrutture, salvo una pensilina e il megafono per annunciare i ritardi. Nelle altre stazioni il dato è migliore, anche se non mancano i problemi è quello di Nettuno, per esempio, si evidenzia la scarsità dei parcheggi; ad Anzio sono chiusi i servizi igienici; a Villa Claudia manca l’erogatrice di biglietti e la tabella oraria; a Lavinio lo stato delle banchine è giudicato insufficiente. In tutti gli scali analizzati, infine, si evidenzia l’insufficiente sicurezza nelle ore serali e notturne”. La stazione di Nettuno durante la visita di Zingaretti due anni fa per la consegna di un nuovo treno è stata frettolosamente sistemata con una serie di cartelli aggiunti all’ultimo minuto e una pulizia straordinaria. Un abbellimento i cui segni sono subito scomparsi e resta la polemica di questi giorni con i nuovi orari che non piacciono davvero a nessuno e su cui né la Regione né Trenitalia hanno chiesto il parere dei viaggiatori.