Il Commissario straordinario Ipi ha comunicato oggi al Comune e ai Sindacati il fallimento della procedura di raffreddamento e che l’incontro avvenuto in data odierna non è andata a buon fine. Sulla vicenda, ha detto la sua, nell’immediato, il Sindaco di Nettuno Angelo Casto. “Assicuro la città – ha detto il primo cittadino – che la vicenda è stata oggetto di completa disamina interna e che è prioritario sia l’interesse alla pulizia del territorio, sia il mantenimento dei livelli occupazionali e il sacrosanto e doveroso pagamento delle retribuzioni ai dipendenti”.
Al termine dell’incontro che ha dato esito negativo, inevitabili si affacciano alcune considerazioni e questioni che restano senza. Non si comprende come mai il Commissario prefettizio non abbia tenuto in alcun conto l’apertura di “credito” concessa dalla giunta Casto, che da giorni ha comunicato ufficialmente a tutte le parti in causa, la possibilità di mettere a disposizione la somma non trascurabile di 500mila euro fino al 31 dicembre. Non si comprende come mai il Commissario non utilizzi la somma (comunicando ai diretti interessati di avere in cassa appena 6mila euro) per pagare stipendi e spese necessarie (come il gasolio per far muovere i mezzi destinati alla raccolta) in attesa di aprire un’autonoma linea di credito (davvero le banche non fanno credito ad un delegato della Prefettura?) in tempi rapidissimi, per avere prima i Natale l’anticipo sulle fatture emesse verso il Comune così come faceva la gestione Ipi prima del Commissariamento stesso. In tutto ciò si attende per la prossima settimana la decisione del Tribunale sul ricorso presentato dalla Ipi rispetto all’interdittiva antimafia che, paradossalmente, potrebbe salvare capre e cavoli ripristinando una gestione privata che, fino al commissariamento, si è dimostrata più efficace dell’amministrazione prefettizia in cui, in evidenza, qualcosa non ha funzionato.
Resta ora da capire quale sarà la reazione dei dipendenti Ipi di fronte a questa situazione.