Giornate cariche di tensioni quelle che stanno trascorrendo in questo periodo al Pronto soccorso dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno. Accessi record da 10 giorni a questa parte hanno creato momenti di stress e discussioni con i familiari di alcuni degenti che chiedevano ricoveri purtroppo impossibili. Infatti, oltre ad avere ogni barella occupata nella struttura di primo soccorso (compresa la sala rossa), ogni reparto dell’ospedale è al completo. Non solo. Molti pazienti ricoverati al Pronto soccorso (oltre 20 solo gli anziani, alcuni dei quali con patologie serie, come fratture e situazioni acute), nonostante la situazione tutt’altro che comoda, rifiutano il trasferimento in altri ospedali, dove potrebbero essere meglio curati e serviti, perché considerati distanti e perché i familiari sono in difficoltà con i viaggi per le visite quotidiane. Il risultato è che si offre un servizio inadeguato, che si è in concreta difficoltà con le reali emergenze e che si vive una situazione di generale scontento con il servizio sanitario locale. Una situazione a cui per il momento non sembra esserci soluzione. Resta la evidente carenza di posti letto presso l’ospedale locale ma anche in quelli limitrofi, che non sempre riescono ad offrire risposte valide in termini si reparti disponibili.