Una situazione di vera e propria emergenza quella che si vive in questi giorni al Pronto soccorso di Anzio, dove scarseggiano anche le coperte a causa di una massiccia presenza di persone anziane (oltre 20) portate presso la struttura di primo soccorso dai familiari per dei malesseri legati all’età che poco hanno a che fare con il soccorso d’urgenza. Persone in attesa di ricovero presso altro reparto, che non trovano posto nelle strutture pubbliche a causa dei tagli dei posti letto e restano “parcheggiate” spesso su delle barelle nelle sale interne all’ospedale di Anzio. Il Pronto soccorso ha chiesto altre coperte e altre barelle alla Asl per fronteggiare la situazione, mentre privati cittadini a Nettuno si sono attivati per donare (saranno consegnate a breve) 10 nuove coperte ignifughe in lana e dare così un sostegno concreto ad una struttura in cui il personale si impegna al massimo per dare una risposta sanitaria ai cittadini che si rivolgono alla struttura. Resta tuttavia il problema a monte. Ci sono persone che portano gli anziani al Pronto soccorso e ce li lasciano mentre servirebbe loro un altro genere di risposta sanitaria. Spesso queste persone, dopo aver lasciato gli anziani al Pronto soccorso spariscono per giorni, lasciando al personale del nosocomio non solo il compito di curarli, ma anche di dar loro da bere, imboccarli e sostenerli in ogni loro esigenza, come un ospizio assistito, sottraendo tempo e risorse alle situazioni di vera emergenza che immancabilmente si presentano. Una situazione al limite dell’assurdo che mette in difficoltà l’ospedale intero.
