“Vogliamo pregare per te e per tutti i giovani che ti accompagnano, per tua mamma e tuo fratello – ha detto nell’omelia Padre Ennio – le parole umane servono a poco. In questo momento risuona la parola di dio che è parola di vita e di vita eterna. Parlare in questo momento non è facile. Trovare le parole giuste è difficile, se le parole umane sono insufficienti. A riaccendere in voi la speranza c’è un Uno che in questo momento ci parla e ci dice “Non Abbiate Paura, io ho vinto il mondo, ho dato la vita per voi. Chi vive e crederà in me non morirà in eterno”. La Verità sta nel aldilà – ha proseguito Padre Ennio – e se c’è un’ altra vita è necessario credere per superare il mistero della morte per aprire la vita a una gloria immortale. La vita è bella, la vita è il dono più grande che ci ha fatto. Ma perché vogliamo renderla così brutta, perché vogliamo rovinarla? Giulio ha lasciato il questo mondo in modo tragico. Di chi è la colpa? Perché accadono queste cose? Dio c’è ed amore, misericordia e perdono. Se succede qualcosa non diamo la colpa a Dio, dobbiamo dare la colpa alle nostre pretese, alle nostre ideologie al vivere senza fede e senza speranza ed è colpa della società di oggi”.
“Ho parlato con la mamma Silvia – ha detto alla fin Padre Ennio – e mi ha dato un consiglio bello che ho colto “avvisa tutti questi giovani a non sprecare la propria vita è quella degli altri”. Quante lacrime di genitori che aspettano notti intere i figli e quante lacrime per quelle che non tornano, vogliamo continuare a sprecare la vita o vogliamo viverla serenamente insieme ai nostri genitori. Penso e credo che Giulio Maria sia in questo momento protetto per mano di Maria e con la protezione di Santa Teresa. Sia davanti al trono del padre e proteggerà tutti noi e facciamo anche noi un proposito, di cambiare vita, di essere più forti di sentirlo vicino”.