Non sono bastate le innumerevoli denunce per maltrattamento contro gli animali per far desistere un 53enne di Nettuno dall’allevare abusivamente gli animali. Stavolta si è trattato di pappagalli fatti riprodurre illegalmente dopo che allo stesso era stato sequestrato nei mesi scorsi un allevamento con più di 500 bestiole dentro. L’uomo, infatti, ha più volte violato i sigilli del sequestro, disposto dall’Autorità Giudiziaria ed eseguito congiuntamente dalle Guardie Zoofile dell’OIPA e dal NIRDA (Nucleo Investigativo Reati in danno agli Animali) del Corpo Forestale dello Stato, proseguendo imperterrito nella sua attività. Stavolta le Guardie Zoofile dell’Oipa, però, contano di aver dato un colpo definitivo a questa situazione di sfruttamento e di illegalità. L’autorità giudiziaria ha infatti disposto il sequestro di tutti i nidi, ben 123, dei quali l’uomo si serviva per far riprodurre i volatili
“Nonostante le numerose denunce pendenti – spiega Claudio Locuratolo Responsabile rapporti istituzionali OIPA Roma – l’allevatore non solo ha violato più volte i sigilli ma incurante dei vincoli posti dall’Autorità Giudiziaria ha proseguito nella sua attività di allevamento, facendo riprodurre i pappagalli con moltissime gabbie attrezzate allo scopo. L’Autorità Giudiziaria, con una mossa a sorpresa e molto astuta, ha disposto il sequestro dei nidi, fondamentali per la riproduzione. Il sequestro è stato eseguito con un blitz di OIPA e CFS un lavoro impegnativo che ha visto impegnati otto agenti tra Guardie Zoofile e Forestali del NIRDA per un’intera giornata. Ora sarà molto difficile che l’attività abusiva possa proseguire, di certo prosegue l’azione penale nei confronti del responsabile”.