È stata una visita articolata quella del massone Stefano Bisi ad Anzio, ieri, in occasione del convegno “Anzio, una via verso la libertà”, con l’obiettivo di celebrare i 70 anni della repubblica italiana e gli sforzi che collettivamente l’hanno resa possibile.
Il gran maestro del Grande Oriente d’Italia ha reso omaggio nel pomeriggio alle caduti durante la seconda guerra mondiale: ha visitato prima il Cimitero Americano di Nettuno, poi il Sacrario della memoria dei caduti di Barbarigo della X Mas, poi il Cimitero Inglese di Anzio e il Museo dello Sbarco prima di approdare all’interno della sala consiliare di Villa Sarsina.
Tanti gli interventi che hanno preceduto quello di Bisi, che oltre a salutare la cittadinanza, hanno fornito ognuno delle chiavi di lettura degli eventi che hanno portato all’armistizio da parte dell’Italia nel settembre del 1943 e poi alla liberazione operata dalle forze alleate.
Infine ha preso la parola il gran maestro introdotto, dalla canzone “Angelita di Anzio” dei Los Marcellos Ferial. “Un brano evocativo per me – spiega Bisi – mi riporta all’infanzia. Ho scoperto da lontano Anzio, quando mi sono imbattuto nella storia di Angelita, la bambina trovata sulla spiaggia dagli alleati ad Anzio. Vengo qui oggi per la prima volta. È stato un momento toccante per me oggi vedere questa distesa di morti di chi ha combattuto per la nostra libertà”.
Il gran maestro infine si sofferma sull’attività dei massoni anziati: “Ad Anzio operano molto bene i fratelli del Ramo d’Oro, una comunità ben inserita, rappresentano una bella fiamma massonica all’interno della città”.
(di Daniele Mancin)
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