Una storia iniziata nel lontano 2003 e giunta oggi fino in Cassazione. Ad essere coinvolti un ufficiale ed un sottufficiale di allora del Poligono militare di Nettuno. La vicenda riguarderebbe la richiesta da parte dei militari di denaro, circa 18mila euro pare, alla casa cinematografica R&C Produzioni Srl per girare un film sulla guerra in Kosovo che al momento della denuncia sembra avesse già versato tremila euro, somma al centro dell’indagine. La condanna in primo grado per i due imputati, il capo del servizio supporto generale Giancarlo Atturi e il sottufficiale Alessandro Ciriello, è arrivata il 28 gennaio 2014 dal tribunale di Velletri che ha dichiarato i due colpevoli rispettivamente di di induzione indebita a dare o promettere utilità (derubricato dal reato inizialmente ipotizzato di concussione) e di concorso.
Entrambi hanno fatto ricorso presso la corte di appello di Roma che ha accolto quello di Ciriello, ma non quello di Atturi, con la sentenza n°14912 del 18 novembre 2015. Da qui la decisione di Atturi di ricorre in Cassazione. La suprema corte, però, ha dichiarato inammissibile il ricorso condannando l’ufficiale anche al pagamento delle spese processuali ed a 2mila euro di ammenda.