Home Cronaca Nettuno – Multato aggredisce i vigili in piazza

Nettuno – Multato aggredisce i vigili in piazza

E’ stata una vera e propria aggressione, quella di questa mattina da parte di un cittadino che era stato multato per aver lasciato l’auto in doppia fila, a due vigili urbani in servizio in centro e al Comandante della Polizia locale di Nettuno Antonio Arancio, che stavano prendendo un caffè al Bar dei Pescatori, sotto al Comune. L’uomo, che era stato sanzionato per aver lasciato l’auto dove non doveva, prima con calma ha fatto presente che doveva scaricare della merce e che c’era carenza di posti, poi è esploso con una sequenza di insulti irripetibili fino all’aggressione al Comandante che lo ha subito ricondotto alla calma con molta fermezza. L’uomo, che si è lasciato andare ad un atteggiamento inqualificabile davanti alla moglie e un bambino di pochi mesi, poteva essere fermato e portato al Comando per accertamenti e denunciato. Solo il buon senso e la santa pazienza del Comandante e dei Vigili, ha evitato che la situazione degenerasse. “Episodi simili sono sempre più frequenti – spiega il Comandante Arancio – grazie al clima di astio nei confronti delle Istituzione che si sta creando con la continua delegittimazione e mancanza di tutele nei confronti di chi lavora con una divisa e per la Pubblica amministrazione. I vigili hanno fatto il proprio dovere multando un cittadino che aveva parcheggiato dove non doveva, e sono stati aggrediti in piazza. Tra l’altro, quando le persone lavorano ed hanno esigenza di carico e scarico basta farlo presente agli agenti in piazza per non essere sanzionati. La linea dura con le multe continuerà – conclude Arancio – i cittadini non possono pensare di poter fare come credono creando intralcio e disagi al traffico e alla circolazione. La Polizia locale è sempre ragionevole e collaborativa con i cittadini ma questo non deve dare modo di pensare che ogni cosa sia possibile. Sfoghi del genere non sono tollerabili, chi lavora in strada deve poter stare tranquillo mentre svolge il proprio dovere”.