Mare sporco anche nel Comune di Anzio, l’unico del litorale romano che anche quest’anno si fregia della bandiera blu. Numerose le proteste, nell’ultimo fine settimana ad Anzio, da parte dei bagnanti, alle prese con enormi chiazze di acqua marrone e schiume, che scoraggiavano dall’entrare in acqua per un tuffo refrigerante, un fenomeno che stanno monitorando sia la Capitaneria di porto che l’Arpa Lazio. I maggiori problemi sono stati riscontrati e segnalati da moltissimi bagnanti tra il faro di Anzio e Tor San Lorenzo, nel Comune di Ardea. Una striscia marrone galleggiante, lunga quasi dieci chilometri, ha creato apprensione in quel tratto di costa, scatenando il dibattito anche sui social network. Il personale della Capitaneria di porto di Anzio ha subito effettuato controlli presso i due depuratori cittadini, quello di Anzio Colonia e quello di Cavallo Morto, trovando, almeno secondo le prime indiscrezioni, tutto in regola. L’ipotesi principale della causa di mare sporco è quella che le molte chiazze in mare, che poi puntualmente finiscono sul bagnasciuga, siano nulla più che il frutto dell’eutrofizzazione, con alghe morte e galleggianti durante la fase della putrefazione, dovuto alle alte temperature e alle scarse correnti in questo periodo.
A tutela dei bagnanti le guardie costiere hanno però prelevato campioni di quel liquido e campioni di acqua proveniente dai depuratori, che ora stanno analizzando i tecnici dell’Arpa Lazio. E sempre l’Agenzia regionale di protezione ambientale tornerà ad Anzio mercoledì prossimo, nell’ambito del monitoraggio costante che viene compiuto sulla costa in estate. Fenomeni analoghi sono inoltre stati riscontrati, seppure in misura minore, anche a Nettuno.