Torna in discussione l’appalto dei rifiuti dell’Ipi con il comune di Nettuno. Il motivo è una sentenza del Consiglio di Stato che ha “rovesciato” quella emessa dal Tar in precedenza. La vicenda risale al 2014 quando fu siglato il contratto. A “complicare” le cose fu un’interdittiva antimafia emessa a caserta nei confronti della Alb.Paci. con l’Ipi era in Consorzio in Campania. Questo ha portato alla risoluzione anche del contratto con il comune del Tridente dopo l'”intervento della Prefettura di Roma”. Un anno fa, poi, la sentenza favorevole del Tar sul ricorso presentato dall’IPI con il tribunale amministrativo regionale che ha annullato l’interdittiva dopo che era stata annullata anche quella nei confronti della Albi.Paci.
La Prefettura ha però fatto appello e, visto che il Consiglio di Stato ha cassato la sentenza del Tar sulla società campana, ridando così valore all’interdittiva nei confronti di tale società, lo stesso ha fatto Palazzo Spada con la Ipi. La Ipi si trova così gravata dall’interdittiva antimafia, senza appalto e con cinquemila euro di spese legali da risarcire al Ministero dell’Interno.