Era ricoverata alla Clinica Città di Aprilia, per dare alla luce il suo secondo figlio ma, lo scorso 27 dicembre, a causa di complicazioni legate al parto cesareo, Simona Torosani, 36 anni nata a Nettuno, non sopravvisse. La morte della donna indusse i familiari a denunciare il tragico episodio ai carabinieri che, una volta sul posto, sequestrarono la cartella clinica della donna e avviarono un’indagine. Il caso ebbe riflessi a livello nazionale, con il Ministro Lorenzin che nell’immediato, inviò gli Ispettori del Ministero per un’ispezione che, tuttavia, non rilevò anomalie. Oggi, ad un anno di distanza dagli eventi, la Procura di Latina ha stabilito di rinviare a giudizio 12 medici coinvolti, a vario titolo, con il caso clinico di Simona Torosani. Per tutti l’ipotesi di accusa è quella di omicidio colposo. Nonostante il provvedimento giudiziario una verità sui fatti non è ancora stata accertata. Il giudice per le indagini preliminari, infatti, ha disposto una nuova perizia. La Procura vuole conoscere le condizioni di salute della donna al momento del ricovero e la congruità del comportamento dei medici rispetto alla situazione, per capire se quanto è accaduto è stata una tragica fatalità o un errore medico. Ad effettuare la perizia, che dovrà essere consegnata entro 90 giorni il medico legale e un esperto Ostetrico.