Home Cronaca Anzio – Droga e pedofilia per la holding del malaffare

Anzio – Droga e pedofilia per la holding del malaffare

Erano diventati il terrore del litorale sud. Una vera holding del malaffare, dedita a diverse tipologie di reato. Droga a fiumi dal Venezuela, che dal litorale di Anzio e Nettuno approdava nella capitale. Gli affiliati al gruppo criminale mettevano a segno estorsioni e minacce a mano armata per intimorire commercianti e imprenditori che rifiutavano la loro protezione. Due titolari di un parcheggio dato in concessione dal Comune di Anzio, per la sosta delle automobili dei turisti diretti a Ponza con l’aliscafo, erano stati intimoriti con la minaccia che, se non avessero pagato il pizzo, da lì a poco sarebbe sorta un’altra area di parcheggio a fianco alla loro attività.

Sono quattordici le persone finite in manette al termine di una lunga indagine condotta dal commissariato di Anzio e dalla sezione narcotici della squadra mobile capitolina. Si tratta di Walter Borgi, Quirino Cagnardi, Giorgio De Cupis, Alessandro Di Napoli, Andrea Guerra, Luigi Lalima, Roberto Madonna, Vincenzo Palumbo, Angelo Pellecchia, Pichardo Gil Del Carmen Yanmarili, e William Tatta per cui è stata disposta la detenzione e di Piero De Cesaris, Pier Luigi Guerra e Costantino Scarsella ai domiciliari. Gli agenti, diretti dal primo dirigente Anton Giulio Cassandra, sono arrivati alla scoperta dell’organizzazione criminale dopo un atto intimidatorio avvenuto ad aprile 2105, quando sulla serranda dello studio di fisioterapia “Clavari” furono ritrovati i segni  dei colpi di pistola. Gli investigatori, convinti che gli spari fossero stati esplosi da un dipendente licenziato, hanno cominciato a indagare su quest’ultimo. Alcuni suoi familiari, con precedenti penali spcifici, hanno attirato l’attenzione dei poliziotti. Dopo una serie di intercettazioni telefoniche considerate rilevanti sono stati sequestrati due chili di cocaina importata dal sud America dalla moglie venezuelana di uno degli arrestati. I riscontri investigativi non si sono fatti attendere alla frontiera di Fiumicino, dove sono stati effettuati la maggior parte dei sequestri. Tra questi, tre pistole semiautomatiche e un fucile a canne mozze erano in uso al sodalizio criminale. Uno degli uomini finiti in manette è accusato anche di violenza sessuale nei confronti di una minore e dunque accusato di pedofilia.