“L’indagine, condotta dalla Squadra Investigativa del Commissariato, diretto da Antongiulio Cassandra e supportata dalla Direzione Centrale Antidroga e dalla Squadra Mobile, era stata intrapresa nell’aprile del 2015 nell’ambito del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti – fanno sapere dalla Questura di Roma e dal Commissariato anziate – le investigazioni in tal senso, durate circa 6 mesi e le successive intercettazioni telefoniche, disposte da Giuseppe Travaglini, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Velletri titolare dell’inchiesta, facevano emergere una realtà complessa e articolata. Si aveva modo di ricostruire, infatti, un sistema criminale che dallo spaccio di droga in strada spaziava all’importazione da altri continenti di ingenti quantitativi di cocaina e si estendeva alle armi e alle estorsioni. Le intercettazioni telefoniche e ambientali, che si sono rivelate indispensabili per l’accertamento dei fatti, hanno dimostrato, oltre ad un considerevole spaccio di stupefacenti, la detenzione illegale varie armi da fuoco, mettendo in luce altresì connessioni tra gli ambienti più degradati della società con la commissione di reati quali estorsioni in danno di pubblici esercizi”. “Le indagini, infine, hanno consentito di accertare la commissione da parte della malavita locale di una serie di estorsioni ed aggressioni”. L’attività investigativa, spiegano gli agenti, ha consentito di arrestare presso l’aeroporto di Fiumicino un corriere della droga originario del Venezuela, che aveva ingerito 20 profilattici contenenti complessivamente un chilo e mezzo di cocaina, per evitare i controlli doganali.
“La droga, proveniente dal Sud America, era destinata ad un italiano abitante a Nettuno che l’avrebbe poi spacciata ai consumatori di Nettuno ed Anzio“, spiegano dal Commissariato. “Quest’ultimo, in passato già tratto in arresto dalla polizia venezuelana perché trovato in possesso di 3 chili di cocaina, aveva diretti contatti con un’organizzazione criminale con base in Venezuela, dedita al traffico di stupefacenti verso l’Europa con l’utilizzo di corrieri, unitamente alla moglie venezuelana. Era quest’ultima, infatti, abitante nei pressi di Caracas, che manteneva i rapporti con i cartelli Venezuelani e Colombiani, provvedendo a reperire ed organizzare i corrieri diretti in Europa. Un’altra partita di cocaina, sempre destinata al mercato illegale di Nettuno, era stata sequestra dalla polizia spagnola che presso l’aeroporto di Madrid, aveva intercettato ed arrestato un altro corriere dell’organizzazione che aveva ingerito 1 chilo di sostanza stupefacente mentre un’altra attività di trasporto di sostanze stupefacenti veniva bloccata dalla polizia portoghese. L’operazione anticrimine, oltre a consentire agli investigatori di sequestrare, a carico di incalliti spacciatori, numerose dosi di hashish e cocaina pronte per essere cedute ai tossicodipendenti locali ed attrezzatura varia utilizzata per il confezionamento dello stupefacente, permetteva di rinvenire tre pistole semiautomatiche con matricola abrasa e relative munizioni, nonché un fucile a canne mozze trovato in possesso di una donna di Anzio, che custodiva l’arma per conto di criminali locali per utilizzarla sicuramente per compiere gravi reati. Una delle pistole, invece, era stata sequestrata ad un cittadino di origini moldave da tempo residente nel quartiere “Zodiaco”, con la quale aveva esploso un colpo contro l’ex convivente per futili motivi, non attingendola per pura casualità. In relazione ai fatti venivano tratti in arresto in flagranza 5 pregiudicati locali.
Il ponderante materiale raccolto ha fornito un quadro indiziario univoco e solido che è stato recepito in toto dal Gip presso il Tribunale di Velletri che ha quindi la custodia cautelare in carcere degli indagati. Tutti gli arrestati, alcuni dei quali erano già detenuti per alcuni dei fatti di cui sopra, sono stati associati alla Casa Circondariale di Velletri e Rebibbia per gli interrogatori di garanzia, mentre tre sono stati condotti presso le rispettive abitazione agli arresti domiciliari”. In questo quadro sono emerse anche realtà ed episodi di particolare degrado su cui ancora si indaga dall’estorsione ad alcuni imprenditori locali fino all’induzione alla prostituzione di una minore in cambio della cessione di droga.