Home Cronaca Indagine sulla sanità, indagato Adriano Palozzi

Indagine sulla sanità, indagato Adriano Palozzi

Adriano Palozzi in una foto d'archivio

Nuovo fulmine giudiziario sui Castelli Romani e non solo. Sono cinque gli avvisi di garanzia nell’ambito della monumentale indagine “Mercurio”, condotta dal Nucleo operativo dei Carabinieri di Castel Gandolfo, diretti dal tenente Alessandro Iacovelli.

Oggi i Carabinieri al comando del capitano Emanuele Tamorri hanno notificato l’informazione di garanzia e l’avviso di conclusione delle indagini firmato dal Procuratore della Repubblica di Velletri, Francesco Prete, e dal sostituto Carlo Morra, ad altre 5 persone: Adriano Palozzi, ex sindaco di Marino, ex AN ora Forza Italia, plenipotenziario locale del centrodestra, ora consigliere regionale. Alla sua segretaria (fino a un paio di mesi fa) Antonella Turco, a Marco Boldrini, mobility manager della Asl RmH nonché responsabile della centrale operativa del 118 e a Bruno Purificato di Frascati, operatore del 118 che smista i turni delle ambulanze. E infine avviso di garanzia anche a Sergio Ronconi, responsabile del settore Nettezza urbana della Multiservizi dei Castelli di Marino SpA.

Il Procuratore Prete e il Pm Morra avrebbero gravi elementi riguardo della Turco per il suo operato come coordinatrice infermieristica nella gestione della “Croce Airone“, una cooperativa che fornisce ambulanze agli ospedali ed ha sede a Latina e dintorni. Un operato che coinvolgerebbe il dirigente dell’Asl RmH e Purificato. Una fitta serie di intercettazioni telefoniche racconterebbero di incontri e ‘trattative’ per l’aggiudicazione del servizio di trasporto dei pazienti in ambulanza. La scorsa estate Palozzi si era speso per la protesta all’Ospedale di Anzio ed era finito nel mirino delle critiche per una presunta attenzione agli ospedali dei Castelli a discapito di quello del Litorale.

Palozzi e gli altri che hanno ricevuto l’avviso di garanzia per l’indagine “Mercurio”, hanno 20 giorni per presentare memorie, documenti e altri elementi sulle indagini svolte a loro carico, chiedere altri atti d’indagine, rilasciare dichiarazioni e chiedere di essere interrogati. Sono considerati dalla legge non colpevoli fino a sentenza passata in giudicato.