“Alcune settimane fa, ho subito un piccolo intervento ambulatoriale. Essendo stato trattato con simpatia e umanità dal personale e dal medico, in un contesto di gente sbuffante, ho deciso che volevo, nel mio piccolo, andare oltre i ringraziamenti tra persone civili ed educate, e lasciare un riconoscimento tangibile”. Lo scrive su Facebook Stefano Colelli. “Così mi sono recato all’ultimo piano dell’ospedale e con penna e carta o lasciato la mia positiva testimonianza. Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera che mi ha colpito, in cui venivo “io” ringraziato dalla struttura per la sensibilità e la comprensione dimostrata. Dentro di me la sorpresa ha lasciato il posto ad una considerazione che ritengo di condividere con voi: Quanto è importante ricevere qualche volta una pacca sulla spalla? E quanto il nostro rivendicare diritti e invocare i doveri altrui ci rovina la bellezza di vivere con gli altri? Una comunità, prima di tutto, è fatta di reciproca, gratuita, disponibilità. Non credete anche voi?”. Sta di fatto che la Asl ha dimostrato di apprezzare davvero chi riconosce “gli operatorio che quotidianamente con dedizione e professionalità svolgono il loro ruolo nel rispetto delle persone che gli affidano la propria salute”.