Assunzioni “facili e clientelari” alla Poseidon, questo l’oggetto di indagine sulla Poseidon srl, società interamente partecipata dal Comune di Nettuno. Con il risultato finale, secondo le ipotesi dell’accusa, che sarebbe stato sperperato un fiume di denaro pubblico. La Corte dei Conti, tuttavia, dopo aver ipotizzato un danno erariale pari a 3.744.670 euro, ha condannato l’ex sindaco Alessio Chiavetta, il dirigente Gianluca Faraone, un manager e i revisori dei conti a risarcire all’ente locale, complessivamente, la somma di 72.500 euro.
Le indagini contabili sono partite sulla scorta della delibera della sezione di controllo della Corte dei Conti del 2012, in cui erano state evidenziate “gravi irregolarità amministrativo-contabili nel rendiconto 2009”. Tra entrate relative alla vendita di alloggi e uscite per la cancellazione di residui passivi, secondo i giudici erano state create delle poste non veritiere, al solo fine di “occultare la situazione di dissesto finanziario cronico e conclamato”. Una vicenda che ha portato anche il pm Giuseppe Travaglini a chiedere il rinvio a giudizio dell’ex sindaco Alessio Chiavetta, del dirigente Gianluca Faraone, dell’ex presidente del collegio dei revisori dei conti, Michele Scognamiglio, e degli allora revisori Barbara Scoppetta ed Ermanno Cicchetti. Un procedimento tormentato, finito di nuovo al vaglio del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri.
Nonostante sugli artifici contabili non siano stati riscontrati elementi di danno erariale, la Procura presso la Corte dei Conti ha infine mandato i cinque a giudizio, insieme all’amministratore delegato della Poseidon, Venanzio Cretarola, ipotizzando che il danno, rilevante, sia stato quello delle tante assunzioni fatte nella società partecipata. Una tesi che ha già portato i magistrati contabili a sequestrare diversi beni in via cautelativa.
Secondo gli inquirenti, tra aprile 2008 e il primo semestre 2013 vi sarebbe stato un “aumento esponenziale” delle spese per il personale della srl, “al limite del clientelare”. Nella Poseidon, nata il 18 gennaio 2007 per svolgere una serie di servizi per il Comune e stabilizzare 24 lavoratori socialmente utili, sono stati assunti altri 38 dipendenti. Un’operazione diventata possibile affidando man mano all’azienda numerosissimi servizi. Lo sperpero ipotizzato è stato di oltre 3,7 milioni. Per i giudici, alla fine il danno reale sarebbe stato invece di 329.661 euro e a produrlo non sarebbero stati solo Chiavetta, Faraone, Cretarola e i revisori. L’ex sindaco e il dirigente comunale sono stati così condannati a risarcire al Comune di Nettuno 20mila euro a testa, l’AD della Poseidon 13mila euro, e i revisori 6.500 euro a testa. Tutti infine dovranno pagare le spese di giudizio, per un totale di 9.624 euro.