Home Cronaca Criminalità ad Anzio e Nettuno, il caso in Parlamento

Criminalità ad Anzio e Nettuno, il caso in Parlamento

Mafie e criminalità comune sono in costante crescita tra Anzio e Nettuno, dove la pressione della malavita è sempre più forte e l’insicurezza tra i cittadini aumenta. A fronteggiare la difficile situazione sul litorale vi sono però pochi uomini e altrettanto pochi mezzi. Al ministro dell’interno, Angelino Alfano, è stato così lanciato un nuovo appello, questa volta dal deputato Roberto Caon, affinché intervenga per ripristinare legalità e sicurezza su quel tratto di costa romana.

L’onorevole Caon, veneto eletto con la Lega Nord e poi confluito nel gruppo misto, ha sottolineato che, guardando alle operazioni di polizia compiute lo scorso anno, emerge “come la criminalità organizzata, in particolare la camorra e la ’ndrangheta, stiano consolidando il loro potere criminale nel litorale romano, in particolar modo nei comuni di Anzio e Nettuno, zone storicamente appetibili per gli affari della criminalità organizzata”. Un’area dove, “da oltre trent’anni è attiva una consorteria di ’ndrangheta, retta dalla famiglia dei Gallace-Novella, così come accertato dalle numerose indagini delle forze di polizia e dai provvedimenti del Tribunale di Velletri”. E ancora: “In queste comunità, distante solo 60 chilometri da Roma, insiste una popolazione di circa 100.000 abitanti, hanno messo radici due delle più pericolose organizzazioni criminali mondiali: la camorra e la ’ndrangheta più un nutrito gruppo di malavita locale — come il clan degli Hamidovic — che da anni svolge un ruolo significativo nel traffico internazionale di cocaina. Organizzazioni capaci di condizionare la vita sociale, i rapporti economici e le scelte delle amministrazioni locali”. Poche però le “guardie” presenti per dare la caccia ai “ladri”. “Il Cosip, Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia – dichiara sempre il deputato – da tempo evidenzia, nelle opportune sedi istituzionali, la carenza di uomini e mezzi in cui versa il commissariato di Anzio-Nettuno, mancanze che diventano ancor più intollerabili in estate, quando un manipolo di circa 80 poliziotti deve salvaguardare la sicurezza di oltre 200.000 persone tra abitanti e turisti”. La conseguenza: “Troppo spesso si assiste inermi alla totale mancanza di efficacia delle politiche di contrasto ai fenomeni criminosi, e si evidenzia con chiarezza disarmante una mancanza di programmazione concreta, capace di arrestare un fenomeno che grazie alla grande disponibilità economica, dei gruppi criminali, e all’alto livello di organizzazione sta assumendo caratteristiche di controllo assoluto del territorio”. Battendo anche sull’aumento delle vittime di usura tra Anzio e Nettuno e sugli interessi che avrebbe su quell’area anche Mafia Capitale, Caon ha chiesto ad Alfano di “assicurare la legalità” in quella zona e di “rinforzare significativamente i presidi delle forze dell’ordine”, oltre a “contrastare il crescente allarme sociale evidenziato sia nelle premesse che nei costanti report delle forze dell’ordine e nelle denunce dei cittadini e delle istituzioni locali”.