Gli interessi economici del gruppo di mafiosi che controllava i politici e che aveva creato una sorta di cupola nella Capitale erano di vario genere. Tra gli investimenti che il gruppo si preparava ad affrontare quello di aprire delle sale slot in Bulgaria e Romania, puntando sul gioco d’azzardo e sull’aggancio al “console” italiano e poi investimenti immobiliari e nel settore nautico. Nell’informativa dei carabinieri, oltre agli affari sui videogiochi, si parla di Anzio. Gli indagati intercettati, in questo caso sono Marco Iannilli (commercialista, già coinvolto nella maxi truffa di 2,2 milioni di euro Fastweb-Telecom Italia Sparkle) e il cognato, Maurizio Caracciolo che cercano di contattare il proprietario di un cantiere navale di Anzio. In base alle indagini del Ros, ci sarebbe stato un incontro il 7 agosto 2012 con lo scopo di parlare di eventuali investimenti in zona.