Home Cronaca Nettuno – Palozzi contro Centinaio, polemica infinita

Nettuno – Palozzi contro Centinaio, polemica infinita

“Noto la coda di paglia, sguinzagliata dal senatore Centinaio che, anziché entrare nel merito delle critiche politiche, da me mossegli in merito all’irresponsabile comportamento di “Noi con Salvini” in ottica elettorale, preferisce rispondere insultandomi e buttandola in caciara”. Lo scrive in una nota di ulteriore replica il coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Palozzi, in quella che sta diventando una querelle infinita tra i due esponenti di centrodestra. “Forse il coordinatore leghista ha bisogno di una bella rinfrescata alla memoria. Io sono Palozzi, colui che è stato tra i sindaci più amati della storia di Marino, tanto da averle dato stabilità e buon governo per circa un decennio: l’esatto contrario di quanto fatto dall’imbarazzante Centinaio, incapace di riconquistare la propria città d’origine. Io sono Palozzi, colui che continua a definire i leghisti grillini del centrodestra e il recente “endorsement” di Salvini ai candidati pentastellati non fa che confermare quanto vado affermando ormai da tempo. Io sono Palozzi, colui che ha sempre fatto del dialogo e del confronto democratico i principi guida nei tavoli con gli alleati, andando oltre i dissensi personali pur di creare un centrodestra unito e coeso. Al contrario del senatore Centinaio che, insieme, al suo leader Salvini, ai tavoli nazionali ci si siede solo per smentire sè stesso e rinnegare gli accordi presi: la pantomina leghista di queste ore sulla candidatura di Bertolaso, ad esempio, è solo l’ultima pagliacciata di una lunga serie. Non accettiamo lezioni di stile, dunque, da chi fa del falso moralismo e delle sterili bugie le proprie armi di battaglia. Soprattutto da uno come Centinaio, che ieri rinnegava la Capitale d’Italia e la sua provincia, e oggi si permette di metterci piede, tagliando vergognosamente la bandiera tricolore, come fatto a Nettuno, e calpestando i valori di una patria, che i poveri leghisti davvero non meritano. Dunque, Centinaio chi? Centinaio… di baggianate”.