Riceviamo e pubblichiamo dal Presidente del Circolo della vela di Anzio la seguente nota:
Con riferimento all’articolo comparso sul numero di ieri de “Il Clandestino giornale”, concernente i rapporti tra il Circolo della Vela di Roma, Associazione Sportiva Dilettantistica, da un lato e la Città di Anzio, la Regione Lazio e la Capo D’Anzio S.p.A. dall’altro, il Circolo della Vela di Roma, intende precisare che l’udienza fissata al 12 maggio 2016, dinanzi al Consiglio di Stato, non riguarda il merito della vertenza tra le parti sopra indicate, bensì esclusivamente la domanda cautelare proposta dal Circolo medesimo per la sospensione degli effetti della sentenza n.14043/2015 resa tra le parti dal TAR del Lazio, il quale, non affrontando nel merito l’argomento, ha dichiarato inammissibile per asserita tardività il ricorso a suo tempo proposto.
Pertanto le illazioni relative alla “restituzione delle aree al legittimo titolare, la Capo D’Anzio S.p.A. alla quale sarebbe stato conferito dal Consiglio di Stato il pieno mandato” in parola, sono del tutto destituite di fondamento ed appaiono, quali in realtà sono, delle arbitrarie considerazioni per gettare discredito sul Circolo; a tal proposito giova precisare che il ricorso al Tribunale Ordinario di Velletri per manutenzione del possesso è stato accolto con decreto del 6 gennaio 2016 ed il relativo giudizio è tuttora pendente, come quello dinanzi il Consiglio di Stato.
Si chiede a norma delle disposizioni in materia di stampa, di pubblicare le presenti precisazioni nel primo numero successivo ad oggi, con le medesime caratteristiche di stampa dell’articolo qui a riscontro.
Circolo della Vela di Roma
Associazione Sportiva Dilettantista
Il Presidente Mario de Grenet
Ci preme tuttavia sottolineare che il Consiglio di Stato nel suo dispositivo sottolinea che “Considerato che, da un primo sommario esame, non sono stati evidenziati elementi significativi in ordine alla gravità ed urgenza della invocata misura cautelare monocratica, tali da non consentire neppure la dilazione della causa fino alla data della camera di consiglio per la trattazione della domanda cautelare da parte del Collegio; P.Q.M. Respinge l’istanza di misure cautelari monocratiche. Fissa, per la discussione, la camera di consiglio del 12 maggio 2016”. Prendendo in qualche modo posizione sulla vertenza.
Tra l’altro, è vero che il 6 gennaio il Tar ha concesso la sospensiva pur sottolineando nel dispositivo che “A nulla rileva la circostanza che parte resistente vanti la qualità di unico vero cessionario dell’area (cfr. doc. A e 14 fasc. ric.)” in riferimento proprio alla Capo d’Anzio. e che “Senza dubbio la concessione ha l’effetto di costituire in capo al concessionario il diritto, da far valere nei confronti della pubblica amministrazione, di godere del bene, per i fini previsti nella concessione stessa. Se il bene è posseduto da altri, dunque, l’amministrazione può riprenderne il possesso, avvalendosi dei propri poteri autoritativi o facendo ricorso alle vie ordinarie (art. 823 c.c.), per poi attribuire al concessionario la materiale disponibilità del bene”. Sollevando di fatto il problema di come riprendersi l’area non della legittimità a farlo.
Resta da capire quale sia la volontà dell’Amministrazione in questo frangente e resta l’amarezza per l’atteggiamento del Circolo della Vela di Anzio che ha trascinato in Tribunale la Capo d’Anzio e il Comune e quindi i cittadini neroniani che rappresentano, senza mai cercare il dialogo se non forse, dopo diverse bocciature in Tribunale e senza che i cittadini siano stati informati di eventuali accordi di cui si parla da giorni.