Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) si è espressa sul ricorso proposto dal Circolo della Vela di Roma Associazione Sportiva Dilettantistica, contro la Città di Anzio, la Regione Lazio e nei confronti della Capo D’Anzio Spa. Il Circolo, in sostanza, chiedeva la misura dellasospensione cautelare dell’ordinanza di sgombero inviata dalla Capo d’Anzio, intenzionata a rientrare in possesso della sede del Circolo stesso che non aveva voluto riconoscere la concessione della Capo d’Anzio e si era rifiutato di pagare la quota concessori, irrisoria, alla Spa versandola direttamente alla Pisana. “Considerato che, da un primo sommario esame, non sono stati evidenziati elementi significativi in ordine alla gravità ed urgenza della invocata misura cautelare monocratica, tali da non consentire neppure la dilazione della causa fino alla data della camera di consiglio per la trattazione della domanda cautelare da parte del Collegio, si respinge l’istanza di misure cautelari monocratiche”. Il Consiglio di Stato, quindi da pieno mandato per la restituzione delle aree al legittimo titolare, la Capo d’Anzio Spa, rinviando la discussione nel merito al prossimo 12 maggio ma lasciando intuire quale potrebbe essere l’esito del ricorso, già perso in tutte le altre sedi di dibattimento. La Capo d’Anzio è l’unica autorità demaniale riconosciuta e il Comune può avviare le procedure per lo sgombero, anche se tra quello che il Comune può fare e quello che davvero farà sembra esserci un margine ampissimo di soluzioni possibili. Resta il fatto incontrovertibile di un’incomprensibile presa di posizione da parte del Circolo della vela che non ha mai tentato la via del dialogo preferendo quella delle aule giudiziarie e costringendo il Comune e la Spa ad un lungo e costoso tira e molla che lascia l’amaro in bocca.