“Quella che sembra a tutti gli effetti apparire come una vera e propria discarica abusiva – si legge nella nota di Anziodiva – estesa per circa 5.000 metri quadrati emerse all’attenzione in occasione di alcuni sopralluoghi che l’Associazione eseguì lo scorso autunno nella zona in seguito alla notizia della presentazione di un progetto per realizzare, a circa duecento metri da lì, un impianto destinato sia al trattamento di rifiuti secchi non pericolosi e sia alla produzione di gas metano dalla fermentazione di rifiuti organici umidi. Nell’area, fra l’altro inclusa nella classificazione europea dei Siti di Importanza Comunitaria a causa della rilevanza vegetale e faunistica che possiede, Anziodiva ha rilevato e documentato anche l’esistenza di due piattaforme in calcestruzzo di varie decine di metri quadrati destinate presumibilmente a proteggere una batteria di contenitori di rifiuti pericolosi lì depositati diversi anni or sono. Avvalendosi di quanto prevede il Decreto legislativo n.152 del 2006 l’Associazione ha ritenuto suo dovere farsi carico di informare le istituzioni preposte perché intervengano a tutela della salute ambientale e quindi dei cittadini tutti. Le procedure in vigore obbligano le istituzioni interpellate a rispondere entro trenta giorni alla segnalazione stessa”. Si resta in attesa di un riscontro da parte della Pubblica Amministrazione e delle Procura per una situazione che merita, quanto meno, di essere verificata.