Sarà comunque il Comune di Anzio a dover pagare le spese legali nel contenzioso che ha visto l’Amministrazione comunale imporsi in Corte di Cassazione contro la Soc. Turistico Alberghiera Terme di Anzio (S.T.A.T.A.). La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della S.T.A.T.A. ed ha condannato la ricorrente alla refusione delle spese di lite in favore del Comune di Anzio liquidate in 15.000,00 euro oltre accessori di legge. Tuttavia la soc. S.T.A.T.A. tramite visure effettuate presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma è risultata essere inattiva e non avrebbe depositato gli ultimi due bilanci, pertanto, “si rendeva vano – si legge sull’Albo pretorio del Comune – il tentativo di recuperare le somme liquidate dal giudice”. Quindi, a fronte dell’attività espletata, l’avvocato del Comune ha trasmesso all’Ente la fattura dell’importo complessivo di € 19.032,00 attenendosi a quanto stabilito dal giudice con la sentenza. Il Comune si è quindi visto costretto (dopo una trattativa per le vie brevi e a fronte di uno sconto sulla parcella) a liquidare le somme richieste.