A Castel del Piano, nel Grossetano, nella giornata di ieri, un anziano in sedia a rotelle è stato trovato morto nella sua abitazione. Sul corpo dell’uomo, Antonio Tucci, di 71 anni pasticcere di Castellammare di Stabia, segni di violenti traumi, come se fosse stato colpito alla testa con un bastone o una spranga. Il cadavere è stato scoperto da due nipoti, allarmate dal fatto che l’anziano non rispondeva alle chiamate. All’inizio si è pensato ad una rapina finita male ma, dopo una accurata indagine si è arrivati a un fermo: si tratta Claudio Orlando, 45 anni, nipote dell’uomo ucciso, originario di Nemi ma residente a Nettuno sul litorale. A fermarlo su un autobus a Cecchina (frazione di Albano Laziale) i carabinieri della compagnia di Grossetto che hanno effettuato tutte le indagini.
A collaborare fornendo il dovuto aiuto sul territorio i carabinieri della compagnia di Velletri diretti dal Capitano Davide Occhiogrosso. Per un breve periodo Claudio Orlando, dalla vita non certamente stabile e sedentaria, ha vissuto a Genzano e anche con lo stesso zio a Castel Del Piano nel periodo di ottobre. Dallo zio cercava ospitalità e anche un lavoro, sotto consiglio di un altro parente, poiché era stato gradualmente allontanato da tutti i familiari a causa dei comportamenti violenti e perché ritenuto responsabile di alcuni furti in loro danno. Tra Claudio Orlando e lo zio Antonio Tucci, durante la convivenza sarebbero maturati dissapori e incomprensioni che avevano portato l’anziano disabile a decidere di mandare via di casa il nipote. Il movente del delitto sarebbe invece riconducibile a motivi economici: Tucci percepiva una pensione di invalidità di 900 euro che prelevava in contanti mensilmente dal proprio conto corrente. L’ultimo prelievo, di importo maggiorato dalla tredicesima, era stato effettuato il primo dicembre, pochi giorni prima della morte. Non è da escludere che Claudio Orlando avesse messo gli occhi su quella somma e che lo zio non volesse dargli altri soldi. È stato poi accertato “in maniera inoppugnabile – secondo il procuratore Raffaella Capasso – la presenza di Claudio Orlando nell’abitazione dello zio in orario compatibile con quello della sua morte”.