Un anno vissuto in compagnia di un male subdolo, che Elisabetta Fusi ha affrontato da campionessa e sconfitto, così come faceva quando gareggiava nelle competizioni internazionali. L’ex azzurra di nuoto di Anzio ha raccontato in un libro la sua convivenza forzata con un cancro. Un anno fatto di interrogativi, di sofferenza ma anche di tanta positività. Anche lo sconforto è sempre stato sconfitto dall’arma che più di tutti Elisabetta, Biba per gli amici, sa maneggiare meglio: l’ironia.
Martedì 15 dicembre alle 17 ad Anzio, nella Sala Consiliare di Villa Sarsina, sarà presentato “Dannato cancro non avrai il mio scalpo”, una frase che Biba ha sempre ripetuto a se stessa in ogni momento di questo che ora può essere visto solo come un brutto sogno. «Oggi un anno dopo, la mia consapevolezza è totale – scrive Elisabetta sulla sua pagina Facebook – non c’è buio nei miei pensieri, la mia quotidianità è sistemica, lineare, rassicurante. A gennaio gli accertamenti saranno una conferma. Entro metà febbraio verrò definitivamente ricostruita. Quindici chili persi, tutti i giorni in acqua, ad allenarmi, da sola. Ma sola non sono mai. A volte mi soffermo a contare quanti giorni son passati dalla chemio, dal cancro, dal dolore e l’incertezza, e rido. Rido di una risata piena, gioiosa, di chi l’ha fatta in barba e si sollazza, godo di una tranquilla beatitudine, quasi serafica, e mi basto. Mi sento viva e appagata, a tal punto, che ho quasi pudore a desiderare altro. Ho imparato a chiedermi ” come stai?”, e a rispondermi con sincerità. “Posso fare niente per te?”, e poi farlo, senza esitazione, senza remore. È il segreto della felicità, ascoltarsi, rispondersi, darsi il tempo e agire. la vita è un allenamento infinito, ed io sono un’atleta». “Dannato cancro non avrai il mio scalpo” è da leggere tutto d’un fiato.