A giudizio l’uomo, residente a Nettuno, accusato di aver sequestrato, a scopo di estorsione, un ristoratore di Castel Gandolfo. L’Antimafia di Roma, ultimate le indagini, ha chiesto e ottenuto dal gip capitolino Monica Ciancio un processo con rito immediato per l’apriliano Alessio Martinelli, 38 anni, che vive nel comune del tridente, accusato di aver sequestrato a metà maggio, a scopo di estorsione appunto, il titolare di un ristorante in via Spiaggia del Lago. L’imputato, anziché affrontare la Corte d’Assise, ha però optato per un rito alternativo e, tramite il suo difensore, l’avvocato Fabrizio D’Amico, ha presentato richiesta di abbreviato, che in caso di condanna consente lo sconto di un terzo della pena.
Interrogato inizialmente dal gip del Tribunale di Velletri, Alessandra Ilari, il pontino aveva negato ogni accusa. Secondo gli inquirenti, reclamando denaro per un debito contratto dal ristoratore, relativo a un prestito usuraio, Martinelli avrebbe sequestrato il titolare del locale, lo avrebbe picchiato per ore e minacciato con una pistola. Un incubo finito con l’arresto del 38enne, compiuto dai carabinieri di Castel Gandolfo, dopo aver ricevuto una segnalazione dai familiari della vittima e dopo aver organizzato una trappola, avvicinando l’apriliano con la promessa che gli sarebbe stato consegnato il denaro richiesto, incontro in cui l’indagato avrebbe anche aggredito i militari. Nell’interrogatorio, l’arrestato aveva invece appunto sostenuto di non aver sequestrato né minacciato il ristoratore, ma di averlo incontrato soltanto per farsi restituire i suoi soldi, 40mila euro. Messo in carcere e passato il caso all’Antimafia, Martinelli ottenne poi dal gip i domiciliari a Nettuno. Ora il processo.