Nettuno – Il Comune risponde a Quinta Colonna

Sul caso degli immobili popolari in vendita e il servizio confezionato dalla trasmissione  televisiva Quinta Colonna l’Amministrazione Comunale di Nettuno è intervenuta divulgando una nota per spiegare la posizione del Comune. Di seguito la presa di posizione a firma del Commissario prefettizio Raffaela Moscarella:

“In relazione all’alienazione di alcuni immobili di proprietà comunale il Commissario Straordinario Raffaela Moscarella ritiene necessario effettuare le seguenti precisazioni al fine di eliminare dubbi ed imprecisioni insorti con la diffusione di notizie da parte degli organi di informazione:
L’alienazione di una parte del patrimonio immobiliare del Comune di Nettuno è iniziata nel 2006 con la delibera n.26 e si configura come una delle manovre finanziarie dirette alla salvaguardia degli equilibri di bilancio.
In concreto le vendite, con riferimento agli immobili di via della Liberazione e via Don Minzoni (interessati al servizio televisivo del 9/11/u.s.) sono partite nel 2009 e da quell’anno sui 46 appartamenti che compongono i predetti complessi abitativi ne sono stati già venduti 20, mentre altri 9 sono stati prenotati dagli occupanti che hanno esercitato il diritto di prelazione previsto per legge, col versamento del 3% del prezzo di vendita.
Degli altri 17 alloggi, locati ad un canone fissato tra un minimo di Euro 21, 56 ed un massimo di Euro 34,09, circa la metà risultano gravati, al 30 ottobre 2015, da rilevanti morosità per un ammontare complessivo di Euro 38.902,84.
Le operazioni effettuate nell’ottobre del corrente anno costituiscono pertanto la prosecuzione di un’azione di risanamento già avviata in passato che peraltro, sulla base dell’apposito regolamento comunale, prevede specifiche tutele in favore delle fasce socialmente deboli, sempreché ne facciano documentata richiesta.
Allo stato agli atti del Comune non risulta che gli occupanti di via della Liberazione e via Don Minzoni abbiano richiesto le predette tutele.
Va precisato in ogni caso che ove l’occupante non eserciti il diritto di prelazione, la vendita dell’alloggio a terzi non comporterà mai la perdita del diritto di abitare quell’immobile, ma semplicemente la cessione del contratto di locazione ad un nuovo soggetto proprietario privato. Si precisa inoltre che le lettere inviate dagli uffici comunali hanno distinto la posizione degli esercenti il diritto di prelazione – che avendo già manifestato la volontà di acquistare l’alloggio, sono stati invitati a comunicare il nominativo del notaio per la stipula dell’atto entro dieci giorni – da quella degli assegnatari morosi che sono solo stati invitati in ufficio per comunicazioni. Di questi ultimi – va precisato – che quelli gravati dalle maggiori morosità non si sono presentati”.