E’ stato rimosso nelle prime ore di questa mattina il gabbiotto dell’approdo Paulus che era stato montato senza alcuna autorizzazione sul molo neroniano, proprio davanti al bar del Porto. Nei mesi scorsi la Capo d’Anzio Spa aveva più volte chiesto per voce del suo Presidente Luigi D’Arpino, la rimozione del manufatto che infine è stata realizzata ad opera della società che ha il compito di realizzare il nuovo porto, in danno ai titolari del gabbiotto stesso a cui sarà inviata la fattura per il lavoro svolto. Sul molo dalle 7,30 di questa mattina tutto il personale della Capo d’Anzio ha attivamente preso parte ai lavori per la rimozione della struttura, che è stata prima svuotata e poi messa in sicurezza per garantire un trasporto senza rischi. Il lavoro è stato portato a termine alle 9 quando sul posto, a rimozione ormai avvenuta, è intervenuto anche il personale della Camassa Ambiente per la pulizia dell’area sgomberata. Entusiasmo da parte dei cittadini residenti e delle attività commerciali che hanno accolto con un appluaso la rimozione della struttura, che sembra non piacesse proprio a nessuno. Dopo lo sfratto avvenuto nei mesi scorsi, dunque, la società che si dovrà occupare della realizzazione del nuovo porto si riappropria della banchina rimuovendo il manufatto in vetro e ferro battuto. L’Associazione Paulus, lo ricordiamo, è stata condannata a risarcire la Regione Lazio per aver indebitamente percepito dei fondi pubblici legati a delle attività con i disabili. “Finalmente ci siamo riappropriati di questa area – ha detto il Presidente Luigi D’Arpino – ancora non riusciamo a capire come sia stato possibile che la Paulus abbia montato il gabbiotto sul molo senza alcuna autorizzazione”.