Sulla decisione della Corte di Cassazione di annullare il proscioglimento dell’ex sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, del dirigente dell’Area economica finanziaria (oggi in forze ai Servizi sociali) Gianluca Faraone di tre Revisori dei conti, interviene il Collegio difensivo che precisa, innanzitutto, che al momento non si conoscono le motivazioni dell’annullamento della sentenza. “Infatti- spiegano – è necessario che si leggano le stesse per comprendere con esattezza in quale punto, o piu’, la Corte di Cassazioni indichi come nulla o carente la sentenza stessa. Cio’ comporterà anzitutto che il processo venga fissato nuovamente innanzi ad un GUP di Velletri (si ricorda Giudice per l’udienza preliminare)”. Abbiamo chiesto all’avvocato Ciro Palumbo, che ha seguito la vicenda dall’inizio, che cosa sia la fase Gup e cosa significhi un annullamento della Cassazione con rinvio al Gup. “La fase Gup – ci spiega – è prevista per taluni reati del Codice Penale, come nel caso del falso ideologico. La sua funzione è quella di ‘vagliare’ gli atti delle indagini preliminari e l’impianto accusatorio per deliberarne o meno la capacità a sostenere l’accusa nel vero e proprio giudizio che è il dibattimento, in tal caso innanzi ad un Collegio Penale. Il Gup arriva ad esprimersi con un atto di proscioglimento se ritiene che l’impianto accusatorio è carente; al contrario dispone il rinvio a giudizio”. L’intero Collegio difensivo dell’ex sindaco e dell’ex dirigente dell’area economico-finanziaria, formato dagli avvocati Luigi Di Mambro, Ciro Palumbo e Cristiano Montemagno, ha sottolineato che la sentenza del Gup che sarebbe stata annullata “non dice che l’impianto accusatorio “appare” insufficiente, bensì dice “è” inesistente. Quindi non col dubbio apparente, ma con la determinazione di certezza. Evidentemente il Gup si fa anche forza delle risultanze assolutorie che erano già in atti ma nella sentenza cita testualmente le risultanze sia della perizia contabile dell’accusa sia di quelle della difesa, creando così un equo bilanciamento della motivazione”.
“Resta dunque anche nostra la curiosità di verificare il provvedimento di annullamento che non potrà che vertere su un punto, a questo punto forse solo formale, della sentenza. Ovviamente un altro Gup dovrà meglio motivare detto punto ma non potrà che giungere a medesime conclusioni. Si ribadisce, l’impianto accusatorio è inesistente, e questo è il merito. La Corte di Cassazione non si occupa del merito che allo stato non potrà mutare”. Pertanto secondo i difensori si giungerà nuovamente a pronuncia assolutoria ma per diverso percorso formale della motivazione. Praticamente una sorta di ‘navetta’ processuale. Laddove vi fosse il provvedimento di annullamento della sentenza – che i difensori sottolineano di non aver ancora ricevuto (sorpresi anche del fatto che già i mezzi giornalistici invece lo conoscano), l’avvocato Palumbo ha confermato le sue dichiarazioni che aveva già fatto al tempo del proscioglimento e, insieme agli avvocati Di Mambro e Montemagno ha aggiunto “durante questa vicenda abbiamo attraversato tutte le fasi con serenità e duro impegno affrontando ogni questione con la giusta guerriglia dialogica e certamente una piccola e interna vittoria di una fase non fermerà la vincita di questa burrascosa battaglia che sarà –però – portata a casa dalla difesa, già coadiuvata dalla vittoria di due provvedimenti assolutori”.