Home Cronaca Anzio – Case via Monte Celio, staccata l’acqua. La rabbia degli occupanti

Anzio – Case via Monte Celio, staccata l’acqua. La rabbia degli occupanti

Mattinata di tensioni, scontri e urla quella di oggi in via Monte Celio ad Anzio. Le famiglie che hanno occupato i dodici villini della zona hanno vibratamente protestato contro gli operai di Acqualatina intervenuti sul posto per tagliare il tubo dell’acqua che riforniva le villette ora rimaste a secco. Sul posto per garantire la sicurezza e presidiare l’ordine pubblico tre auto dei carabinieri. Tanta la rabbia degli occupanti, dodici famiglie per un totale di 39 persone, più della metà delle quali bambini da 0 a 6 anni, comprese due donne incinte. “Non posso credere che la legge consenta di staccare l’acqua a delle famiglie con dei bambini piccoli, alcuni dei quali disabili – racconta una donna, madre di quattro figli – Io so bene di aver sbagliato ad occupare una casa, ma sono undici anni che sono quarta in graduatoria per ottenere una casa popolare e fino a ieri con i miei figli vivevo in un garage, un ambiente malsano e davvero non potevo andare avanti così. Nessuno mi ha aiutato né il Comune né i Servizi Sociali. E’ stata una scelta obbligata per sopravvivere”.

Sul posto anche gli operai dell’Enel che fortunatamente sono intervenuti non per staccare la corrente, ma più semplicemente per sistemare dei cavi inadeguati e danneggiati. “Con l’Enel – racconta uno degli occupanti – abbiamo fatto tutti dei contratti regolari, ed anche con l’acqua avremmo fatto altrettanto. E’ vero che abbiamo occupato, ma vogliamo metterci in regola, siamo pronti a pagare un affitto a seconda delle nostre capacità economiche, con la possibilità di riscattare la casa anche se dopo trent’anni. Vogliamo dormire tranquilli. Io ho una bambina e un altro figlio in arrivo”. Tutti gli occupanti hanno puntato il dito contro il custode, o presunto tale, delle villette. A quanto raccontano gli occupanti, sarebbe stato proprio il custode prima a fornire loro le chiavi delle abitazioni, poi ad andare casa per casa offrendo agli occupanti 20.000 euro per lasciare le abitazioni occupate. Infine, sempre, secondo i residenti, è stato il custode a chiamare Acqualatina per far staccare l’acqua. Le dodici famiglie rimaste a secco hanno annunciato l’intenzione di andare a protestare sotto il comune per chiedere al sindaco un intervento che tuteli le famiglie e i bambini.