Si è spostata dalla scuola di Cadolino al Comune di Nettuno la protesta dei genitori di Paolo, 4 anni, il bimbo con difficoltà motorie cui viene negata l’assistenza scolastica e che può restare a scuola solo per un’ora e mezza. A protestare insieme alla mamma e al papa di Paolo anche i genitori dei piccolissimi studenti che hanno deciso di schierarsi al fianco della famiglia di Paolo, i cui diritti scolastici non sono garantiti. A quanto pare la responsabilità di questa situazione è da imputare ai ritardi e alla disorganizzazione del Ministero, poiché l’Amministrazione Comunale ha fornito il personale di sostegno, ma solo per un’ora e mezza passata la quale il piccolo resta senza assistenza e la scuola ha invitato i genitori a tornare a prenderlo. La protesta della famiglia del piccolo Paolo andrà avanti ad oltranza fino a che il Comune e il Ministero non metteranno a disposizione tutti gli strumenti assistenziali a cui il loro figlio ha diritto. Questa mattina, durante la protesta il Papà di Paolo è stato ricevuto in comune per un colloqui ma a quanto pare l’esito non è stato quello sperato. L’amministrazione infatti non è stata in grado di dare garanzie sulla presenza in classe dell’insegnate di sostegno e ha chiesto ai familiari se erano disposti ad assumersi la responsabilità di lasciare il figlio in classe. “Non siamo più disposti a nessun tipo di compromesso – ha spiegato il padre di Paolo – sono anni che cerchiamo noi di venire incontro alle inefficiente del Ministero e del comune. Paolo ha dei diritti e devono essere rispettati. Vogliamo avere a disposizione tutto quello che gli serve per stare a scuole nelle migliori condizioni possibili. Lo Stato non ci fa sconti quando siamo noi cittadini ad avere degli obblighi. Non ci fa sconti sulle imposte, sulle multe, su tutto quello che siamo obbligati a pagare. Ora la legge obbliga lo Stato a prendersi cura di Paolo con del personale qualificato e lo deve mettere a disposizione. Questo è quello che chiediamo a tutti gli enti responsabili di questa situazione”.