Anzio – Non paga il conto perché “mafioso”, arrestato per estorsione

Non paga il conto al Bar sostenendo di essere un mafioso: arrestato. I Carabinieri della Stazione di Anzio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Velletri, nei confronti di un pregiudicato 32enne di origini siciliane, ma da tempo residente in zona, ritenuto responsabile di tentata estorsione unitamente ad un 31enne della provincia di Roma, anche lui gravato da pregiudizi penali, non colpito da misura cautelare in virtù sia dei precedenti meno gravi che del ruolo ritenuto, nella circostanza, più marginale. I Carabinieri della locale Stazione, a conclusione di meticolosa attività investigativa, hanno accertato che i due, verso la fine del mese di agosto, si erano recati presso un bar di Lavinio dove, una volta terminata la consumazione, si erano rifiutati di pagare il conto alla cassiera pari a circa 40 euro. Alla richiesta di chiarimenti da parte del titolare dell’attività, nel frattempo sopraggiunto sul posto, i due pregiudicati per nulla preoccupati avevano rivolto pesanti minacce di morte nei suoi confronti e per intimorirlo avevano fatto leva sui propri trascorsi penali; il 32enne di origine catanese, in particolare, utilizzando toni aggressivi e di sfida aveva anche paventato di essere mafioso e di avere conoscenze in ambienti malavitosi di criminalità organizzata, in virtù delle sue origini. I due pregiudicati, che fortunatamente non hanno usato alcuna forma di violenza fisica, si erano allontanati subito dal locale senza saldare il conto. Le indagini avviate dai Carabinieri in seguito alla denuncia sporta dal commerciante hanno consentito sin da subito di individuare gli autori del vero e proprio tentativo di estorsione e di deferirli, al termine di ulteriori riscontri, all’Autorità giudiziaria di Velletri. I militari hanno quindi eseguito la misura emessa dall’omonimo Tribunale, che ha pienamente condiviso con le risultanze investigative, notificando il provvedimento cautelare all’uomo che è stato così associato agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.