E’ il papà del piccolo Paolo, 4 anni, ad alzare la voce per la situazione che vede coinvolto suo figlio. Il bimbo ha iniziato l’anno scolastico “a tempo”, nel senso che può stare in classe solo un’ora e mezza a causa delle sue difficoltà di deambulazione e del fatto che mentre manca del tutto il personale che deve seguirlo, inviato dal Ministero, l’assistente del comune può stare in classe con lui per un tempo limitato, creando un disservizio per la famiglia e una situazione insostenibile. Ieri mattina c’è stata la protesta all’ingresso della scuola di Cadolino a Nettuno, dove Paolo è iscritto, e si andrà avanti ad oltranza. La polizia municipale, che ha presidiato la protesta, ha fatto una relazione sulla situazione e le richieste della famiglia. Il problema, a quanto pare, è che il Ministero, pur chiamando gli assistenti si è vista opporre diversi rifiuti, lasciando scoperto il servizio. Ma i tecnicismi che hanno portato al disagio di Paolo non interessano a suo padre. “Sono anni che sono io a dover andare incontro alle carenze degli Enti – spiega Massimo – sono io che vado a riprendere mio figlio prima, che non creo problemi quando ci sono orari ridotti e disservizi. Ora sono stanco. Ho tanti doveri, tasse da pagare, problemi, lo Stato non mi vine incontro. Paolo ha dei diritti e devono essere rispettati, tutti. La mia protesta non finirà fino a che non gli verrà garantita tutta l’assistenza che prevede la legge”. Intanto è stato fissato per lunedì un incontro in Comune, nella speranza di trovare una soluzione valida e in tempi rapidissimi.