Cronaca

Ragazza disabile senza assistenza, il Tar condanna il Comune di Ardea

Il Comune di Ardea non ha ottemperato ad una sentenza che gli imponeva di fornire assistenza ad una ragazza disabile. La sua famiglia, nonostante il parere già espresso, per vedersi riconosciuto il diritto è stata costretto a rivolgersi al Tribunale Amministrativo Regionale, Tar e ora il Comune e il personale responsabile, oltre alle spese legali rischiano un processo per omissione di atti d’ufficio.
La ragazza, affetta da psicosi è stata affidata, per disposizione del Tribunale per i Minorenni, ai Servizi Sociali del Comune di Ardea, sotto il controllo dell’ASL del territorio ma a luglio dello scorso anno è rientrata in casa per l’assenza di strutture adeguate alla cura.
Malgrado fosse stata disposta l’attivazione dell’assistenza domiciliare per 12 ore al giorno, il servizio non è mai partito. La famiglia si è rivolta al Tribunale e, con la sentenza del 9 ottobre 2023, il Tar ha stabilito che Comune di Ardea e consorzio Ardea-Pomezia dovevano “provvedere, entro e non oltre quindici giorni, dalla notifica, alla formale definizione del procedimento”.
Ma questa sentenza non è stata rispettata. La famiglia della giovane è stata completamente abbandonata e si è rivolta nuovamente alla giudizio. Il Tar questa volta, vista la totale assenza di risposta del comune ha nominato un commissario ad acta per procedere alla puntuale esecuzione sentenza. Non solo.
Il giudice, rilevando l’inerzia del Comune di Ardea e del Consorzio che potrebbero essere perseguibili del reato di omissione di atti d’ufficio, ha trasmesso l’ordinanza alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri “per quanto di competenza”.
Il Comune dovrà infine sostenere le spese legali.