Cronaca

Bimbo abbandonato ad Aprilia, Mattia Pd: No a gogna mediatica

“Il Presidente della Regione con delega alla Sanità, Rocca, dica quali iniziative intenda intraprendere per accertare il rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali presso l’Ospedale Città di Aprilia, struttura sanitaria accreditata con il Servizio sanitario regionale, riguardo alla pubblicazione su telegiornali e testate on line delle immagini riprese dalle proprie telecamere di sicurezza in cui una donna abbandona un neonato davanti al Pronto soccorso della struttura, e per garantire che in futuro non si verifichino casi simili”.
Questo, in sintesi, il quesito dell’interrogazione della Consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, depositata alla Pisana.
“Come rilevato dallo stesso Garante per la Protezione dei dati personali e da altri organi competenti e sigle di rappresentanza degli organi dell’informazione, quali il Coordinamento per le Pari Opportunità dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e le Commissioni Pari Opportunità di FNSI e Usigrai, la pubblicazione di queste immagini si pone in evidente contrasto con le disposizioni della normativa sulla privacy, le quali prescrivono di astenersi dal pubblicare dettagli relativi alla sfera privata di una persona, tanto più in questo caso, in quanto lesive della dignità della donna e dello stesso neonato, in un momento di particolare fragilità – spiega Mattia – ringrazio innanzitutto gli infermieri e il personale sanitario che hanno accolto con grande premura il piccolo. Non conosciamo la storia drammatica dietro un gesto così estremo della donna ripresa. Però sappiamo che renderlo pubblico, potrebbe esporre alla gogna mediatica la donna, il neonato o altri soggetti fragili che con fiducia si rivolgono ai Pronto Soccorso e alle strutture sanitarie della nostra regione. E questo rischia di minare nell’opinione pubblica la percezione dei nostri ospedali come luoghi sicuri. La Regione Lazio chiarisca al più presto come sia stato possibile che queste immagini siano uscite da una propria struttura privata accreditata affinché sia dato un segnale rassicurante alla popolazione del Lazio che episodi simili non accadano più”, conclude Mattia.