Una giornata campale, quella del 14 agosto, al pronto soccorso dell’ospedale di Anzio, colpito, insieme a molti altri presidi medici della Provincia di Roma, dal cedimento del sistema informatico della Asl. E’ saltata l’intera rete operativa, dai telefoni (l’ospedale di Anzio è rimasto letteralmente isolato) ai raggi x fino alle analisi di laboratorio, impossibili da effettuare. In questa situazione sono comunque stati registrati e assistiti ben 110 utenti, tutti trattati al meglio. Una situazione quella di Anzio, resa ancora più difficile dalla carenza di personale, che l’invio dei rinforzi pregi infermieri ha limitato solo in parte. A mancare, oltre agli infermieri, sono anche i medici (due unità sono state perse negli ultimi mesi, grazie ad un pensionamento e una maternità non sostituiti) costretti in questi giorni di ferie e sovraffollamento dovuto alla (prevedibile) presenza dei turisti, a turni massacranti. A dare sostegno al personale il Direttore sanitario dell’ospedale Michele Di Paolo, che si è messo all’opera per cercare di mitigare i disagi dovuti alla carenza della situazione tecnica. E in questa assurda estate, fatta di proteste (quella del presidio fisso da 26 giorni che ha il merito di aver alzato l’attenzione sulla struttura, nella serata del disguido finita in un servizio del Tg 3regionale) e soluzioni inadeguate, mancava solo un guasto tecnico a rendere difficile la vita degli operatori sanitari che con il loro impegno tengono in piedi un sistema vicino al collasso, per cui servono con urgenza soluzioni pratiche e non a carattere temporaneo.