E’ stato arrestato sulla spiaggia di Torvajanica, ad una manciata di chilometri dal litorale di Anzio e Nettuno Giuseppe Ammendola, considerato reggente del clan camorristico Contini-Licciardi, inserito nell’elenco dei 100 ricercati più pericolosi d’Italia. Ammendola, soprannominato «Peppe ‘o Guaglione», era latitante da tre anni ed è stato fermato dagli uomini del Servizio centrale operativo, e dalle squadre mobili di Roma e Napoli mentre era in vacanza con la famiglia. Era disarmato e non ha opposto resistenza. L’appartamento che aveva preso in affitto è stato perquisito, ma non sono state trovare armi. Ammendola era ricercato dal maggio 2012 sulla base di due ordinanze di custodia cautelare e deve rispondere di estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione per delinquere di stampo mafioso e riciclaggio. Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli dopo l’arresto di Patrizio Bosti e di Paolo Di Mauro, Ammendola era di venuto di fatto il reggente del clan Contini, radicato nel rione Vasto ed in alcuni centrale quartieri della città. Il clan Contini è alleato con i Licciardi ed i Mallardo nel cartello dell’Alleanza di Secondigliano. L’abitazione presa in fitto da Giuseppe Ammendola a Torvajanica, sul litorale sud di Roma, era in via Colonia. All’interno dell’appartamento sono stati trovati documenti di identità falsi, circa 3 mila e 500 euro in contanti, un computer e due telefoni cellulari. Sequestrata anche una «Peugeot» che il latitante del clan Contini usava per i propri spostamenti. “L’arresto di Ammendola – commenta il capo della Polizia, Alessandro – dimostra come sia sempre alta l’attenzione da parte degli uffici investigativi della Polizia di Stato, nei confronti dei più pericolosi soggetti appartenenti in associazioni criminali di stampo mafioso”. Infine sono arrivate le congratulazioni del prefetto di Roma al personale della polizia di Stato che ha compito il fermo.