Quattro arresti ad Ardea, due persone in carcere e due ai domiciliari, a seguito di un’indagine durata circa un anno, sulla morte di due anziani ricoverato in una struttura di cohousing.
Le persone coinvolte nell’indagine, portata avanti dal Commissariato di Polizia di Anzio su disposizione della Procura di Velletri, sono accusate a vario titolo di circonvenzione di incapace, abbandono di persone incapace, esercizio abusivo della professione medico infermieristica, autoriciclaggio e falso ideologico in atto pubblico.
Tra gli arrestati Maricetta Tirrito, presidente dell’associazione “Laboratorio Una Donna” impegnata nella lotta alla violenza di genere e per la legalità, il compagno della donna e un medico di base di Ardea che per una non non potrà esercitare la professione.
Le indagini sono state avviate a seguito dell’ispezione congiunta nella sede dell’abitazione di via Isernia, adibita all’assistenza agli anziani, da parte dei NAS, degli agenti della polizia di stato, Polizia Locale di Ardea e degli ispettori della Asl Rm 6 che avevano accertato come l’abitazione fosse a tutti gli effetti una casa di riposo per anziani, con persone ricoverate e gestite da personale senza alcuna preparazione specifica.
Nell’abitazione erano presenti 5 anziani residenti con la formula di cohousing, altri 15 anziani, una donna straniera e la figlia di 16 anni. La struttura era in condizioni igienico-sanitarie precarie, con stanze invase da muffa ed escrementi di topo e rifiuti di varia origine all’esterno. Sul posto erano dovuti intervenire i servizi sociali e un’ambulanza, per soccorrere un uomo di 72 anni in gravissime condizioni. L’uomo è successivamente deceduto.
Un anno prima era venuto a mancare un altro ospite e l’indagine ha riguardato lo stato di cura di tutti gli ospiti. Oggi le misure cautelari.