Una concessione che si è tardato a valutare, che infine è stata negata ed è finita in una contesa giudiziaria tra l’amministrazione comunale di Anzio e il privato che voleva aprire un distributore di benzina, costerà davvero cara al Comune che dovrà rilasciare l’autorizzazione a realizzare l’opera e pagare i danni al privato per una somma che il Tribunale amministrativo regionale del Lazio (Tar) ha quantificato in 265mila euro. Questi i fatti: Nel 2003 un privato ha presentato domanda per aprire il distributore. Il Comune non ha dato risposte di sorta e nel 2006 la Srl Framarfed ha presentato una nuova richiesta alla luce del “perdurare dell’inerzia dell’amministrazione” nel chiarire la propria posizione sulla vicenda. Nel 2008 sulla contesta si è espresso il Tribunale che invitava l’amministrazione a rispondere alla richiesta non ravvedendo alcun valido motivo nel silenzio degli uffici rispetto alla richiesta presentata. Il Comune è quindi passato ai fatti ed ha espressamente negato il permesso a costruire sostenendo che il progetto presentato era superiore, per metratura, rispetto agli impianti previsti dal Prg nella zona interessata (la strada provinciale Ostia – Anzio). Il Tribunale in questi giorni è entrato nel merito dell’iter tra il Comune e il privato e ha annullato il provvedimento con cui il comune negava il permesso a realizzare l’area di rifornimento, ha imposto agli uffici 30 giorni di tempo per concedere i permessi necessari e, infine, ha condannato il Comune a pagare il danno subito dal privato per le lungaggini. Ora resta da capire di chi è la responsabilità di un simile risultato e se l’amministrazione comunale intende presentare ricorso contro la decisione del Tar e su che basi.